Coronavirus

La Serie A ora è a rischio Sottosegretario accelera: "Fermare il campionato"

Il sottosegretario alla Salute: ''I positivi non possono giocare e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federcalcio''

La Serie A ora è a rischio Sottosegretario accelera: "Fermare il campionato"

''I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso'' così si è espressa la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, a The Breakfast Club su Radio Capital parlando dei 14 positivi nel Genoa.

La Serie A si trova subito dinanzi ad un bivio dopo la seconda giornata di campionato a causa della nuova ondata di contagi, con le 14 positività del Genoa. Intervenuta in mattinata alla trasmissione radiofonica The Breakfast Club su Radio Capital il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa non ha utilizzato mezzi termini: "Quando abbiamo stabilito i protocolli condivisi da tutti gli organi, il discorso è stato chiaro: con un numero così alto di positivi per coronavirus, il campionato va sospeso".

Una quadro che si fa sempre più allarmante e necessita un intervento radicale e tempestivo, davanti ad una emergenza sanitaria di questo livello: "Quando c'è un numero di positivi così alto – ha spiegato - non si può che fermare il campionato. O positivi non sono in grado di giocare e soprattutto possono contagiare altre persone. Il protocollo sanitario è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio". Occhi puntati ovviamente al focolaio scoppiato in casa del Genoa dove si registrano 14 positivi, di cui 11 giocatori della rosa della prima squadra. Una situazione a dir poco inedita ma tuttavia prevista dai protocolli, condivisi con il Cts e gli organismi sportivi, Lega e Federcalcio con cui si è deciso di tornare a giocare e di seguire scrupolosamente.

A questo punto se da un lato sembra di buon senso la scelta di rinviare la partita Genoa-Torino, come chiesto a gran voce dal patron rossoblù Enrico Preziosi, c'è da valutare anche la situazione in casa Napoli, ultima squadra ad aver affrontato i liguri. In giornata ci sarà l'esito dei tamponi, ma al di là del risultato per il sottosegretario della Salute la situazione è già sufficiente per fermare la Serie A. E con essa, anche il discorso del ritorno dei tifosi allo stadio, sembra assolutamente da evitare: "Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso".

Nel frattempo in giornata si terrà il Consiglio straordinario di Lega Serie A. Sulle possibili soluzioni si è già discusso a lungo nella giornata di ieri tra Gravina, presidente FIGC, e Dal Pino, omologo in Lega. Non esiste una norma italiana che indichi cosa fare in questi casi, ragion per cui la Federcalcio potrebbe ritenete corretto rifarsi a quella Uefa, che fissa soltanto un limite minimo: si gioca se una squadra ha almeno 13 giocatori, tra cui un portiere, a disposizione. Il Genoa li avrebbe, ma d'altra parte quella dell'Uefa è soltanto un'indicazione, non un obbligo: serve una decisione, che tuteli allo stesso tempo la sicurezza dei protagonisti in campo e la regolarità del campionato.

La precisazione

A poche ore di distanza è arrivata però una puntualizzazione da parte del sottosegretario: "Nel corso della mia intervista a Radio Capital ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone - si legge in una nota -. Questo non significa che la Serie A vada sospesa. Saranno poi la Figc e le Società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato: se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve".

Chiara la posizione del Governo sulla questione. ''Non ci sono le condizioni per fermare il campionato" ha ribadito il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intercettato da LaPresse all'ingresso di Palazzo Chigi. Allo stesso tempo il ministro giudica "avventate" le parole, poi successivamente precisate, dal sottosegretario Zampa, che aveva inizialmente paventato l'ipotesi di sospendere il campionato di Serie A dopo il caso Genoa.

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