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"La Corte europea su Giraudo adesso potrebbe far saltare la giustizia sportiva italiana"

Parla l'avvocato del caso Bosman e legale dell'ex Ad Juve: "Sentenza entro l'estate"

"La Corte europea su Giraudo adesso potrebbe far saltare la giustizia sportiva italiana"
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Sul tavolo della corte di giustizia europea c'è un caso che può far saltare il banco della giustizia sportiva italiana, quella calcistica in particolare. Dean Spielmann è un avvocato lussemburghese e presidente della corte europea dei diritti dell'uomo, è lui ad essere arrivato a conclusioni sui casi legali che, in verità, sono stati affiancati alle vicende processuali e istanze relative di Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene ma che si rivelano innanzitutto un potente supporto giuridico alla battaglia che l'ex amministratore della Juventus, Antonio Giraudo, sta portando avanti da vent'anni nei confronti dello Stato italiano, nello specifico della legge 280 del 19 agosto del 2003 sulle disposizioni urgenti della giustizia sportiva. Sembra essere un clamoroso gol a favore di Giraudo che è seguito, in questa vicenda, dagli avvocati Amedeo Rosboch e Jean-Louis Dupont. Proprio l'avvocato belga Dupont, noto per il caso Bosman, chiarisce lo sviluppo di una questione ventennale che dovrebbe andare a sentenza europea prima dell'estate.

Avvocato Dupont, si è parlato di farsa e parodia della legge e dei diritti dell'uomo.

"L'opinione di Spielmann non è vincolante ma preannuncia la posizione della corte di giustizia europea. Infatti si afferma che quella normativa impedisce ai tribunali dello Stato di annullare le sanzioni disciplinari che sono state emesse dalla giustizia sportiva, così violando il diritto fondamentale rivolto a una tutela giurisdizionale che è garantito dal diritto dell'Unione Europea".

Questo significa che la radiazione di Antonio Giraudo ha violato il diritto?

"Da vent'anni Giraudo chiede a tutti i tribunali italiani di sottoporre questioni pregiudiziali alla Corte di giustizia dell'Ue ma i tribunali hanno sistematicamente rifiutato di sottoporre tali questioni, hanno puntualmente messo il coperchio sulla pentola".

Quali garanzie può allora avere l'ex amministratore delegato di Juventus in materia di diritto nell'ambito della giustizia sportiva?

"Giraudo chiede danni allo Stato, la sua è diventata un'azione legale proprio nei confronti di chi ha violato, con quella legge citata, le regole europee. L'avvocato Spielmann solleva seri dubbi sul fatto che gli organi disciplinari di Figc e Coni possano essere considerati giurisdizioni in relazione al diritto europeo, è messa in discussione la loro imparzialità. Giraudo è stato giudicato e squalificato a vita in soli quindici giorni ma da vent'anni non gli è permesso di essere ascoltato da un giudice indipendente e imparziale così che l'Avvocatura invita la giustizia italiana a verificare la composizione degli organi disciplinari affinché non possano esserci dubbi sulla loro neutralità rispetto agli interessi in gioco".

E lo Stato italiano finisce sotto processo.

"Nel caso di Antonio Giraudo sì ed è un errore relativo alla 280. Si allarga a tutti i tesserati delle federazioni sportive, alla tutela dei loro diritti non in contrasto con quelli europei, come invece è accaduto".

È in gioco la legittimità dell'intero sistema di giustizia sportiva e la fiducia dei tesserati e dei club nel vedere tutelati i propri diritti. L'Unione europea è uno spazio giuridico che non ammette zone franche, neppure nello sport. È il caso di Giraudo.

"L'Avvocatura generale sostiene che il principio di tutela giurisdizionale effettiva, sancito dall'articolo 19 del Trattato sull'Unione Europea (TUE) e dall'articolo 47 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE, impone che i giudici nazionali debbano avere il potere non solo di concedere un risarcimento, ma anche di annullare le sanzioni illegittime e di concedere misure provvisorie, come la sospensione delle sanzioni stesse. Questo non è stato fatto nella vicenda Giraudo. Se non c'è tutela del diritto tutto il resto non conta".

La radiazione da qualunque attività all'interno dell'ordinamento sportivo è dunque un altro mostro giuridico.

"Certamente, incide su diritti e libertà garantiti dai Trattati europei".

Sul tavolo ci sono altre istanze simili, come quelle di Andrea Agnelli che ha utilizzato, per la propria azione legale, il dossier dei ricorsi presentati proprio dallo stesso Giraudo.

"Il suo è un ricorso amministrativo nei confronti degli organi disciplinari sportivi. Il caso di Antonio Giraudo, dopo i vani tentativi di essere ascoltato dai tribunali ordinari, va oltre e si indirizza allo Stato, alla violazione dei diritti che si ritrova in quella famosa legge dell'agosto del 2003".

Ma non solo allo Stato, perché si può prevedere che l'ex amministratore delegato di Juventus, nel caso di sentenza favorevole, avvierà un'azione per danni nei confronti della

Figc e dei singoli dirigenti e presidenti che in questi anni hanno evitato di affrontare legalmente la vicenda preferendo, come ha ribadito l'avvocato Dupont, mettere "le couvercle sur la casserole", coprire il problema.

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