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Dani Alves durissimo: "Parigi è una città razzista"

L'ex terzino di Juventus e Barcellona è entrato in tackle sulla città di Parigi: "Parigi mi ricorda un po’ San Paolo, ma a Parigi sono dei fot... razzisti. A me non hanno mai fatto nulla altrimenti li avrei mandati a quel paese"

Dani Alves durissimo: "Parigi è una città razzista"

Dani Alves, il giocatore più titolato della storia del calcio, ha deciso di tornare in patria tra le fila del San Paolo a distanza di 17 anni dalla sua prima esperienza in carriera con la maglia del Bahia. Tra Spagna, Italia e Francia, il 36enne carioca ha vestito le maglie di Siviglia, Barcellona, Juventus e Psg con ottimi risultati, con tantissimi trofei messi in bacheca ma anche con diversi battibecchi e con parole pepate e spesso al veleno nei confronti dei suo vecchi club.

Dani Alves, infatti, andò via polemicamente dal Barcellona approdò alla Juventus e dopo una sola stagione a Torino si accordo con il Psg sparando a zero nei confronti del club di corso Galileo Ferraris. Ora, a distanza di pochi mesi dal suo addio al Psg ecco il tackle deciso, più nei confronti della città di Parigi che del Psg stesso. Ecco le sue parole a GQ: "Parigi è anche una città stressante, non mi piace molto. Se ci vai per una settimana, sarà il viaggio più bello della tua vita. Poi però diventa stancante".

Poi l'affondo decisivo sul tema razzismo: "Parigi mi ricorda un po’ San Paolo, ma a Parigi sono dei fot... razzisti. Sul serio, a me non hanno mai fatto nulla altrimenti li avrei mandati a quel paese, ma l’ho visto succedere con i miei amici. Siviglia e Barcellona mi ricordano più casa mia dato che da quelle parti la gente sembra brasiliana, per il modo di vivere dato che si gode parecchio la città e ha più energia. E io preferisco questo tipo di persone”.

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