De Boer e Allegri uniti: "Dimenticare l'Europa"

Il tecnico juventino Allegri: "Pari col Siviglia non è fallimento". E oggi ha l'occasione di mettere i nerazzurri ko

De Boer e Allegri uniti: "Dimenticare l'Europa"

nostro inviato ad Appiano Gentile

«Inter non perdere più la testa come con l'Hapoel Be'er Sheva». Il monito di Frank De Boer. «Considerare il pareggio con il Siviglia un fallimento è da fuori di testa». Il pensiero di Massimiliano Allegri.

L'Europa, piccola e grande, regala uno strano derby d'Italia numero centonovantaquattro in campionato. L'Inter deve rialzarsi da terra dopo la figuraccia con gli israeliani. La Juventus a secco contro gli spagnoli deve dimostrare di aver capito di tenere i piedi per terra.

L'olandese ha ribadito: «In queste partite non basta il cuore, la testa». Dall'altra parte Allegri per motivare i suoi ha tirato in ballo lo scudetto «perché è uno snodo importante». Anche se arriva alla quarta giornata. Ma se di occasione si vuole parlare, per la Juve quella vera è di dare un colpo importante alle ambizioni nerazzurre. Perché vincendo a San Siro farebbe sprofondare ancora di più l'ambiente nerazzurro.

Infatti lo choc della sconfitta in Europa League ha destabilizzato l'Inter, messo in discussione De Boer. L'olandese sotto processo dopo quaranta giorni. D'altra parte come ha detto Massimo Moratti è «finito in una pentola a pressione, la squadra deve avere uno spirito diverso». E oggi arrivano Thohir e Zhang Jindong: con un brutto ko...

Quindi serve una vittoria e la Juve può essere il miglior avversario nel momento più difficile perché l'Inter finora ha affrontato solo piccole e sempre sofferto. Oggi i nerazzurri non si troveranno un muro davanti, ma una squadra che verrà per fare gioco. De Boer ha indicato la via ai suoi ricordando il 3-0 rifilato nel ritorno di coppa Italia ai bianconeri lo scorso marzo. Come a dire: «Sappiamo come far male alla Signora».

Guardando sempre al passato è una situazione completamente ribaltata rispetto a un anno fa, quando all'ottava giornata l'Inter affrontò la Signora con otto punti di vantaggio: finì zero a zero. Non a caso più avanti Buffon disse: «Quella è stata la svolta perché se ci avessero battuto avrebbero messo una pietra tombale sul nostro campionato». Ora è la Juve ad avere l'occasione. Dovrà dimostrare di avere la testa per reggere il ruolo di sempre e di unica favorita e l'urto di un'Inter che deve rialzarsi. E ha le carte per farlo: prendendo spunto dal Siviglia tatticamente potrebbe piazzare uno schermo davanti alla difesa e giocare con Joao Mario e Banega sulla stessa linea con gli esterni ai fianchi. Dall'altra parte Allegri può affondare sui terzini avversari e Dybala mandare in tilt l'Inter in una zona, la trequarti, dove soffre appena si allunga.

E poi molto, come sempre, dipenderà da Icardi e Higuain. Hanno lo stesso numero di maglia, il nove. Hanno fatto lo stesso numero di gol, tre. Hanno le stesse origini, argentine. Hanno procuratori in famiglia, la moglie per Maurito e il fratello per il Pipita. E se il derby d'Italia è questione di testa l'interista l'ha già usata due volte per salvare l'Inter; invece l'unica testata dello juventino è sbattuta sulla traversa del Siviglia. E Higuain non ha mai segnato all'Inter a San Siro, mentre Icardi alla Signora segna spesso: sei volte in sette gare.

Uno è l'uomo da 90 milioni, l'altro il re della telenovela estiva. Perché questo derby d'Italia è anche la sfida tra le regine dell'ultimo mercato. Ma allargando il discorso a partire dal 2010 l'Inter ha speso 517 milioni e la Juve cento in più, ma dalle cessioni ne ha incassati 415 e i nerazzurri centocinquanta in meno. I bianconeri dunque vantano un saldo negativo migliore.

I conti dal triplete in avanti per i nerazzurri non sono più tornati dentro e fuori dal campo. Non è un caso che l'ultima vittoria nerazzurra in casa risalga proprio alla stagione del triplete. Stasera il derby d'Italia può dare una scossa all'Inter o una svolta alla Juve. Questione di testa.

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