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Inter, doppio scivolone e il caso Lautaro. Chivu cerca soluzioni

Ridurre tutto alla sfortuna, tenersi i meriti e scartare le colpe sarebbe un errore grave

Inter, doppio scivolone e il caso Lautaro. Chivu cerca soluzioni
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Ridurre tutto alla poca fortuna, tenersi i meriti e scartare le colpe, sarebbe l'errore più grande che Cristian Chivu potrebbe fare a questo punto dell'anno. La sconfitta di Madrid, la prima in Europa, ma già la quinta in stagione, ha provocato danni di cui solo le prossime partite chiariranno l'entità.

Buon per l'Inter che nulla sia compromesso, visto che in campionato più o meno tutti hanno fatto come i nerazzurri, fra sconfitte e inopinati pareggi, e che in Europa l'avvio in discesa perfettamente capitalizzato abbia di fatto già blindato il passaggio del turno. Le prossime 3 gare diranno se direttamente agli ottavi o attraverso l'incognita dello spareggio, lo scorso anno costato molto caro alle squadre italiane (fuori 3 su 3).

L'Atletico dopo il Milan, due scivoloni in 4 giorni con parecchi punti di contatto: i gol sbagliati, le ripartenze subite, le lacune in difesa, i buchi nell'organico, con un vice-Dumfries costato 25 milioni e lasciato due volte in panchina, in favore di un compagno utilizzato fuori ruolo.

Ma c'è dell'altro. Le certezze che crollano. Lautaro e Calhanoglu. Anche contro l'Atletico, come già contro il Milan, i due leader, sono stati i peggiori. Chivu li abbia sostituiti in coppia, probabilmente con ritardo. Prima dei due erano infatti già usciti Bonny e Zielinski, che avevano giocato meglio di loro, ma tant'è, Chivu ha rispettato più le gerarchie di quello che il campo probabilmente suggeriva anche a lui. Calhanoglu ha accettato la sostituzione senza fiatare, Lautaro l'ha invece presa malissimo, scuotendo platealmente la testa e inveendo in mondovisione, una volta sedutosi in panchina. Verso se stesso per i buonisti di professione, verso l'allenatore per chi si concede un minimo di malizia.

Il problema dell'Inter (e di Chivu) non è però la reazione del capitano, sia quella che sia, quanto capire perché per la seconda volta in 4 giorni, l'allenatore abbia dovuto sostituire il suo leader proprio nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno. Ed era già successo a Torino, contro la Juve. Allora, almeno, c'era la giustificazione del rientro appena avvenuto dal Sudamerica. Non così in queste due ultime occasioni.

Contro Milan e Atletico, Lautaro ha giocato male, sbagliato gol, trasmesso nervosismo in abbondanza un po' a tutti (come a Napoli, peraltro), finendo per essere nocivo anziché di aiuto.

In stagione, il Toro ha segnato 8 gol, equamente divisi fra campionato e Champions, neppure pochi, a onore di statistica. Ma non scherzava Chivu quando gli chiedeva di sorridere. Era tremendamente serio, altro che battuta.

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