Il doppio sorpasso di Lewis nella formula anestetizzata

Hamilton passa Rosberg sia in pista che in classifica Poi ordini di scuderia. Ferrari ormai dietro le Red Bull

Il doppio sorpasso di Lewis nella formula anestetizzata

Evviva la formula anestetizzata. Adesso guai a chi prova a invocare lo spettacolo. Il gran premio d'Ungheria, che già è un'anestesia unica con tutte le sue curve, passa alla storia con un sorpasso uno. Quello di Lewis Hamilton alla prima curva sul poleman Nico Rosberg. La gara è finita lì. Poi il trenino Mercedes si è accompagnato alla bandiera a scacchi, le emozioni tutte nel dito medio del britannico al doppiato Gutierrez che si è scansato con qualche secondo di ritardo alla bandiera blu. Per il resto vittoria decisa dopo cinque secondi e sorpasso nel mondiale di Hamilton sul compagno di squadra. Può essere la svolta della stagione con Lewis lanciato verso il poker iridato.

L'anestetizzato per eccellenza, Rosberg che si è accodato senza problemi: "Al via ho alzato il piede per evitare il contatto". Poi nel corso dei settanta giri si è ritrovato a tiro il compagno, sotto il secondo, almeno un paio di volte, ma si è subito rimesso a distanza. Insomma gli ordini di scuderia hanno avuto effetto dopo i contatti ravvicinati in Spagna e Austria tra le due Frecce d'argento. Allora tutti a dire che non è giusto, che non bisogna lasciarli duellare. Eccoli serviti, con una F1 che più moscia non si può.

Che poi sia solo questo o anche il rinnovo fino al 2018 appena firmato o la pole "rubata" con la bandiera gialla che aveva scatenato polemiche e la rabbia di Hamilton ad aver indotto Rosberg a scendere a più miti consigli, poco cambia. L'effetto è quello di una formula anestetizzata.

Al massimo da farsi raccontare la rimonta, bella ma pur sempre dal quattordicesimo al sesto posto, di Kimi Raikkonen. E la quarta piazza di Seb Vettel. Entrambe le rosse dietro alla Red Bull, il finlandese a Verstappen e il tedesco a Ricciardo, terzo per la terza volta di fila all'Hungaroring. A Maranello non si guarda più alla Mercedes, ma alla Red Bull, ingombrante negli specchietti, con la freccia messa fuori per il sorpasso nel mondiale costruttori: un punto in meno per i bibitari tornati frizzanti. Eppure poche settimane fa Maurizio Arrivabene diceva che se "l'obiettivo diventava la Red Bull, era meglio stare a casa...". Ora lo è diventato. E l'unica reazione è stata attaccare i commissari ("bisogna regalare un paio di occhiali alla direzione gara", dixit Arrivabene) per non aver punito la decisa difesa di Verstappen con Raikkonen nel corpo a corpo (con il ferrarista che ha dato pure una limata al musetto). Un minimo di brivido, a proposito di formula anestetizzata. Se tolgono pure quello...

E con Rosberg l'altro sotto anestesia di ieri è stato Vettel, che non ha azzardato nel secondo cambio gomme le super soft che pure stavano facendo volare Kimi, per tentare l'assalto a Ricciardo. Quasi una gara in conserva, in attesa degli eventi.

Vero che ogni volta che ha rischiato in questa stagione, la Ferrari è rimasta con le mani vuote, ma accontentarsi del quarto posto non è nel dna della scuderia. Meglio far casino che restare nell'anonimato, insomma. La buona sorte è sempre stata avversa, ma non bisogna smettere mai di cercarla. Altrimenti è sempre più formula anestetizzata.

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