Dybala fa il Platini: sistema la Champions e rialza la Juventus

Doppietta per la Joya che supera Michel e ottavi in tasca. Allegri ritrova almeno l'aggressività

Dybala fa il Platini: sistema la Champions e rialza la Juventus

Ci ha pensato Dybala a lavare i panni sporchi della vergogna: due gol per evitarsi la prima figuraccia stagionale, ovvero prolungare il tira e molla della qualificazione agli ottavi. Poi Chiesa e Morata hanno rifinito il bello di un successo che ha cambiato (almeno ieri sera) la faccia della Signora. Ma quel secondo gol incassato. Ehm! Bastava un pari per la certezza aritmetica, meglio dirlo con una vittoria, la prima dopo tre gare. Lo Zenit è stato poca cosa: fortunato nel primo tempo, bastonato nella ripresa. Dybala stavolta è stato davvero capitan trascinatore: un gran colpo al volo e un rigore ripetuto hanno restituito tranquillità alla squadra. Ma, evidentemente, quest'anno la Juve deve sudarsi tutto: un rigore tirato due volte e, peggio, quando si è visto Bonucci nella più improbabile sgrullata di testa ad infilare un angolo impossibile per le mani di Szczeny. È stato pareggio fin al chiudere del primo tempo. Appunto, un primo tempo che ha raccontato una partita vista sul campo ed una meno veritiera annunciata dal risultato.

La sfuriata di Allegri, la vergogna urlata davanti ai giornalisti, deve aver prodotto qualche rigoglio di orgoglio se la Juve si è presentata subito aggressiva, talvolta assatanata nel cacciare palloni e avversari. In panchina i centrocampisti da salotto (Rabiot, Betancur, Arthur), dentro gli assaltatori guidati dall'ispirato Dybala e dal solito divagante Morata che, per non smentirsi, si è mangiato il gol del 2-0 (assist di Dybala) prima di tornare a segnare nel finale (c'è stato anche un gol in fuorigioco). Juve con un capitano col turbo nel primo tempo e un Chiesa al risveglio nella ripresa quando ha procurato il rigore, che si potrebbe definire rigorino. E poteva essere tutto più facile se Dybala non avesse colpito un palo un minuto prima del suo gol. Quel calcio al volo, in area, che ha segnato l'1-0, ha portato la Juve in quota tranquillità e annoverato la sua rete numero 105 a superare Platini nella hit parade dei goleador bianconeri. Poi, con il gol 106, sarà superato anche Charles.

Sarebbe stata una partita giocata in 10 minuti (solo un colpo di testa di Lovren a metter brividi) se la Juve avesse mantenuto ritmo e animo forsennato dei primi 20. Invece il prendere fiato ha concesso qualcosa agli avversari ed è bastato un cross di Karavaev per rovinare la serata di Bonucci e rimandare la Juve al tutto (o quasi) da rifare. Ma era sera diversa dal solito: la Signora ha ripreso la rumba, McKennie è stato l'assaltore di un tempo che fu (colpo di testa vicino al gol nel primo tempo e un palo nella ripresa). Locatelli ha gestito al meglio la direzione d'orchestra.

E Chiesa ha preso campo e forza con il passare dei minuti, producendo lo scatto per il rigore, che Dybala ha tirato due volte (fuori alla prima, ma con due avversari in area) e infine con l'azione del 3-1 che ha premiato la sua tenacia. Morata si è preso l'ultimo palcoscenico. Il gol finale di Azmoun, invece, ha dimostrato che la difesa Juve ha sempre qualche crepa.

Michele Platini

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