V orrei dire di Guida e della sua orchestra, Var e affini. Ma non è il caso di insistere, anzi, per chiarire eventuali equivoci, la video assistenza è innocente, semmai è la mediocrità o la modestia di questa generazione di arbitri a incasinare il football, ormai un'autopsia in mano ad infermieri. L'Inter ha ribaltato, come da copione, il pronostico, facendo suo il derby della paura o della mutua, per restare nel tema sanitario, con una prova imprevista rispetto alle ultime esibizioni.
E' stato un finale di week end pieno di passione, di veleni e di colpi di scena. Alla ventottesima la Juventus ha infine perso una partita di campionato. Prima o poi sarebbe accaduto. Dal football eccitato di champions al calcio fantozziano della serie A, Allegri fa il Don Abbondio e tiene in panchina le giovani promesse per confermare alcuni cavalli bolsi, Mandzukic su tutti. Va da sè che se segna addirittura Sturaro allora il totale è facile e reso ancora più ridicolo dal raddoppio di Pandev in età da quota cento. Il risultato di Genova concede la speranziella al Napoli che soffre più per l'incidente occorso a Ospina (perchè mai sia rimasto in campo per oltre mezzora, prima di accasciarsi, qualcuno dovrà pure spiegarlo e assumersi le responsabilità) che per la forza dell'Udinese.
Quindici punti, dunque, dividono Juventus e Napoli, il resto è polvere perchè Roma, Torino e Atalanta si sono sedute al tavolo del ciapanò, perdendo partite e punti. Non appena Cairo Umberto ha espresso il desiderio di sentire la musichetta della coppa importante, il suo ex dipendente Mihajlovic gli ha messo sul piatto la rumba del Bologna; della Roma inutile aggiungere, Pallotta sta in America, Baldini, suo braccio destro e sinistro, circola nei Paesi che contano tranne che in Italia, partito Di Francesco, l'onesto Ranieri ha capito, nel giro breve di una settimana, che la Premier League era un'altra cosa, il convento italiano è questo ed è già grasso che cola. L'Atalanta, poi, ha smarrito l'irrestibile forza casalinga contro il Chievo.
La Lazio approfitta delle distrazioni altrui e piomba sul gruppo, la squadra di Inzaghi è quella di migliore censo tecnico, necessita di maggiore autostima e meno leziosità, quando ha tutti gli effettivi a disposizione sviluppa un
football di grande qualità. L'assenza di Immobile non ha pesato, complice anche il Parma stracotto ma la Lazio è da tenere sotto controllo. Alla ripresa, dopo la sosta della nazionale, Inter-Lazio potrà dire molte verità.
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