Il diario di Ninna

E la Corea vince l’oro del gelo

E la Corea vince l’oro del gelo

Caro diario, avevo puntato la sveglia alle sette per andare a Jeongseon a vedere la prima gara dello sci alpino, la discesa maschile, ma devo confessarti che andando a letto poche ore prima avevo già capito che al malefico drinn avrei potuto girarmi dall’altra parte.

E infatti così è stato: assieme alla sveglia è arrivato il messaggio dell’annullamento e finalmente ho potuto recuperare il sonno arretrato. Cominciavo a perdere lucidità e penso che nei prossimi giorni me ne servirà davvero tanta, i Giochi sono appena iniziati e l’Italia ha sbloccato il medagliere! Ho appena saputo che mia figlia inaugurerà il programma dello sci alpino partendo per prima nel gigante femminile (sarà già finito quando leggerete queste righe) e tremo già all’idea di vederla apparire dietro al cancelletto. L’importante è che non abbia tremato lei!

Oggi ho seguito gli eroi del fondo, hanno corso 30 chilometri nel gelo e fra le raffiche di vento. Le loro gare non vengono annullate mai, in effetti il fondo non è uno sport pericoloso, le cadute sono rare (ops, Krueger ha vinto dopo una caduta che gli ha fatto perdere 24”!), ma nessuno evidentemente si preoccupa se muoiono di freddo. Pare che sia un’eccezione da queste parti, ma cavoli, Eolo e gli Dei del gelo dovevano proprio aspettare l’Olimpiade per scatenarsi?

A Casa Italia ho incrociato Massimiliano Rosolino, è qui a rappresentare un’azienda sponsor del Coni, era abbastanza disperato perché prima di preparare la valigia aveva chiesto informazioni sul clima coreano e gli avevano risposto che sarebbe stato uguale a quello di Sochi. Ah ah ah, in Russia quattro anni fa si erano svolti i Giochi primaverili, non invernali! Per due settimane non avevo messo le calze, qui se lo facessi rischierei di perdere le dita dei piedi e benedico gli scaldini da infilare nelle scarpe che mi salvano dal congelamento.

Povero Maxi, com’è lontana la sua Napoli! A proposito di freddo, quest’Olimpiade è un trionfo di gare serali: le hanno volute le televisioni per distribuire il programma nell’arco di tutta la giornata, nessuno ovviamente ha pensato che per atleti e addetti ai lavori sarebbero state un incubo.

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