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E il CR7 deluso fa l'esame a Pirlo

Debutta il tecnico. Cristiano vuole una grande punta al suo fianco

E il CR7 deluso fa l'esame a Pirlo

Lo staff è pronto, visto il ritorno di Igor Tudor in qualità di vice allenatore. La squadra no. Comunque sia, il giorno uno della Juventus targata Andrea Pirlo andrà in scena oggi: visite mediche e poi in campo. Tutti insieme, appassionatamente. O forse no: perché i casi irrisolti restano parecchi, Higuain e Khedira per cominciare. Pretenziosi, loro: sotto contratto per ancora una stagione e al momento poco disposti a rescindere. Tradotto: se la Signora vorrà davvero disfarsene, dovrà mettere in conto di tirare fuori parecchi soldi e di mettere a bilancio anche i 18 milioni di ammortamento che ancora restano per il cartellino del Pipita. Brutta botta, non c'è che dire: considerati i tempi, soprattutto. Gli errori però si pagano e prima o poi presentano il conto.

Detto questo, ci sono anche altre pretese. Persino più nobili'. E magari più complicate. Targate Ronaldo e Dybala. Per il momento ancora insieme, nel futuro prossimo chissà. Perché non è un mistero che soprattutto l'argentino potrebbe partire, nonostante la sua stagione sfavillante e il titolo di miglior giocatore del campionato portato a casa di recente. Tuttora infortunata, la Joya è sempre alle prese con il rinnovo del contratto in scadenza nel 2022: si dice abbia sparato 20 milioni per dire «ok», la Juve avrebbe abbozzato immaginando cifre a crescere anno dopo anno. Per la serie: parliamone, ma nemmeno troppo e comunque non possiamo permetterci nell'immediato stipendi così elevati avendo già CR7 (31 milioni l'anno) a libro paga. È ovvio che qualcosa succederà, strada facendo: i tifosi stravedono per il numero dieci, ma si sa che a Torino cessioni ben più eccellenti sono state accolte senza che si siano poi alzate barricate. Prima i conti a posto, sempre. E quelli bianconeri non sono oggi dei più floridi, dal momento che il rosso atteso si aggira intorno ai 70 milioni: la partenza di Dybala, il cui valore a bilancio è sceso a poco più di 11 milioni, garantirebbe insomma una plusvalenza clamorosa. In pratica, lo stesso ragionamento che dodici mesi fa aveva portato Paratici a offrirlo un po' a chiunque.

Del resto, nel calcio di oggi i soldi sono quelli che determinano tanto se non tutto. E che, con Ronaldo di mezzo, condizionano la salute della stessa società bianconera. Obbligata per status a rimanere ai massimi livelli, ma oggi chiamata a inventarsi soluzioni fantasiose per migliorare il gruppo dal punto di vista qualitativo. È lo stesso Ronaldo a pretenderlo, non potendo bastargli la vittoria dello scudetto: diventa così obbligatorio migliorare la rosa con un attaccante che sia complementare alle sue caratteristiche. Peccato però che un centravanti all'altezza del fenomeno di Funchal non si trovi a buon mercato e che lo stesso, nel caso, farebbe ombra a Dybala, nel caso in cui quest'ultimo rimanesse a Torino. Un bel rebus, non c'è che dire. Per risolvere il quale ci si è rivolti a Pirlo: esordiente in panchina, ma con personalità da vendere e idee forse nuove.

Da sperimentare sul campo, tra meno di un mese.

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