E se con Milik il Napoli fosse più forte?

E se con Milik il Napoli fosse più forte?

S e ad Amsterdam gli avevano dedicato un bar con tanto di murales, a Napoli è stato creato un panino che porta il suo nome. I tifosi hanno ormai voltato pagina dopo l'addio di Higuain e il rimedio alla delusione si chiama Arkadiusz Milik, il giocatore acquistato ad agosto per 32 milioni più uno di bonus. Già 6 gol con tre doppiette in cinque partite ufficiali, un inizio di stagione così non era riuscito nemmeno al Pipita. E l'attaccante polacco da scommessa è diventato rivelazione grazie a tre notti magiche al San Paolo e a Kiev.

In più Milik è diventato il centravanti più prolifico nel rapporto tra minuti giocati e gol segnati tra gli attaccanti che giocano nei cinque grandi campionati d'Europa e che hanno realizzato almeno 5 reti. Meglio di Messi, una spanna sopra ad Aguero e all'ex azzurro Cavani grazie alla media di un gol ogni 53 minuti. «Ma ora non iniziamo a fare paragoni con i grandi bomber europei», così il tecnico Sarri che vuole togliere pressioni al 22enne che sta bruciando le tappe.

Fino a sabato sera era un esperto dei colpi di testa, con il Bologna - avversario contro il quale è entrato dalla panchina - ha invece regalato due gol di sinistro. Il fantasma di Higuain vive adesso solo nei confronti: Milik ha impiegato cinque gare per realizzare tre doppiette, al Pipita ne servirono 17, mentre all'altro ex idolo Cavani 16. E il Napoli mette la freccia sulla scorsa stagione, con il doppio dei punti (10 contro 5) conquistati dopo 360 minuti.

L'inserimento di Milik è stato facilitato sicuramente dal gioco offensivo e collaudato degli azzurri. La partenza di Higuain ha portato Sarri ad avvicinare gli esterni offensivi alla punta centrale e quindi alla porta, rendendo più prolifica la squadra.

I gol sono meglio distribuiti, il mercato e le rotazioni più continue stanno facendo il resto: Sarri alterna senza problemi i titolari con le seconde linee grazie a una panchina più lunga, tenendo alta la brillantezza della rosa anche con tante gare ravvicinate. «Abbiamo maggiori certezze rispetto alla scorsa stagione e poi ci conosciamo già», così il tecnico. Che ha un Milik in più nel motore.

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