E sui soldi a Ronaldo è «derby» fra i sindacati

Fim, Uilm, Fismic e Ugl contro la proposta di sciopero: «Pubblicità sulla pelle dei lavoratori»

E sui soldi a Ronaldo è «derby» fra i sindacati

Domenica, nello stabilimento Fca di Melfi (Potenza), allo sciopero «anti-Ronaldo» non parteciperà nessuno. Insomma, si prevedono spalti deserti. Ma questo non vuol dire che il derby tra tute blu pro CR7 e sindacalisti anti-Fenomeno non si giocherà. Anzi, la partita è già cominciata da quando la Juventus ha ufficializzato l'acquisto del secolo. Apriti cielo.

Nelle fabbriche di Pomigliano (Napoli) è subito scesa in campo la squadra decotta della lotta di classe. Risultato: quelli con la maglietta dell'Usb (il sindacato autonomo meno rappresentativo d'Italia) hanno cominciato a picchiare come fabbri gli avversari, cioè la famiglia Agnelli. La «colpa» del presidente bianconero? Aver portato a Torino il top dei top player, che fino a pochi giorni fa solo un pazzo poteva immaginare di scippare al Real. Operai Fiat quindi in guerra contro il «padrone» troppo generoso con Ronaldo e troppo tirchio con le maestranze automobilistiche? Macché. Ieri, in tempo reale, tra i dipendenti (e non solo quelli di fede juventina) della Fiat è nato il «Ronaldo Fan Club» in contrapposizione con il partito che vede l'arrivo di CR7 come il fumo negli occhi. A prendere le distanze dai criticoni dell'affaire-Cristiano è pure il Juventus Official Fan Club del Vulture-Melfese che raggruppa più di 500 iscritti: «Molti di noi lavorano alla Fiat e a scioperare non ci pensiamo affatto», dicono al Giornale. Ma a entrare a gamba tesa sugli «autonomi» dell'Usb sono soprattutto i loro colleghi delle sigle sindacali «ufficiali» Fim, Uilm, Fismic e Ugl: «È incredibile che in una fase così delicata del gruppo Fca, a partire dello stabilimento di Melfi, qualcuno proclami lo sciopero su di una vicenda che nulla ha a che fare con il lavoro e con i lavoratori». Poi una tacchettata sulle caviglie: «Mentre l'ad Marchionne presenta il nuovo piano industriale, sedicenti sindacati, per mera pubblicità giocano sulla pelle e sul futuro dei lavoratori». «Per Ronaldo 400 milioni... Agli operai solo calci nei co....

ni»: il manifesto sul muro dello stabilimento Fca di Pomigliano d'Arco degli esponenti dei Si Cobas è stato strappato nella notte. A terra è rimasto un frammento di carta con su scritto: «Noi siamo quelli che ti paghiamo»; poco lontano un volantino: «Di fronte a tanta iniquità non si può che scioperare». O no?

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