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Ecclestone attacca: ''Spesso i neri sono più razzisti dei bianchi...''

L'ex boss della F1 elogia Hamilton nella lotta al razzismo però sottolinea: ''In molti casi i neri sono più razzisti di quanto lo siano i bianchi...''

Ecclestone attacca: ''Spesso i neri sono più razzisti dei bianchi...''

''Spesso i neri sono più razzisti dei bianchi'' lo ha detto Bernie Ecclestone, durante un intervista alla Cnn, dichiarazioni che hanno subito scatenato roventi polemiche.

La questione del razzismo sta tenendo banco in tutto il mondo e anche il mondo della Formula Uno è sempre più in prima linea nella lotta alle discriminazioni con l'iniziativa "We Race As One", finanziata inizialmente con un milione di dollari donati dal presidente Chase Carey. Nel circus il più attivo sul tema resta senza alcun dubbio Lewis Hamilton, unico pilota di colore in F1, da sempre impegnato in campagne di sensibilizzazione e ultimamente nella creazione della "Hamilton Commission" (una task-force che aiuterà ad incrementare le diversità nell'industria del motorsport).

A dire la sua sulla questione è stato Bernie Ecclestone, che in un’intervista rilasciata alla Cnn, ha voluto innanzitutto commentare l’impegno sociale di Hamilton: ''Lewis è speciale. In primo luogo è davvero talentuoso come pilota e poi sembra ora estremamente talentuoso anche ad esporsi e fare discorsi. Questa campagna che sta facendo per le persone di colore è meravigliosa. Sta facendo un grande lavoro e alle persone piace e viene ascoltato''. Resta però scettico sulle possibilità che le iniziative di Hamilton possano cambiare subito a livello pratico le cose: ''Non penso che la Hamilton Commission farà qualcosa di buono o cattivo per la F1. Farà solo pensare le persone, e forse è la cosa più importante''.

Le parole che fanno discutere

Ecclestone si è poi lasciato andare ad una frase che ha dato il via a numerose polemiche: ''Le persone possono riflettere un attimo e dire: ‘Ma che diavolo. Qualcuno potrebbe pensare le stesse cose sui bianchi. In molti casi i neri sono più razzisti dei bianchi'', cercando poi di argomentare il pensiero: ''Penso che serva insegnare l’uguaglianza a scuola. Così i ragazzi crescerebbero senza dover pensare a queste cose. Credo sia completamente stupido abbattere le statue. Avrebbero dovuto lasciarle dove stavano. Anzi, avrebbero dovuto portare i bambini delle scuole a vedere e spiegare perché erano state erette e cosa avevano fatto queste persone, evidenziando le cose sbagliate che avevano fatto''. Stoccata finale all’iniziativa ‘We Race As One’ della F1: ''Non credo che nessuno se ne sia mai occupato. Penso che sia un problema importante, ma è lì da così tanto tempo e nessuno ha fatto nulla. Perché non hanno fatto qualcosa due o tre anni fa? Erano troppo impegnati a vincere le gare o a trovare sponsor o cose simili'', ha concluso Ecclestone.

La Formula Uno si dissocia

Tempo qualche ora ed è arrivata la replica della proprietà americana, diffusa tramite un comunicato ufficiale che fa specifico riferimento alle parole del manager britannico: ''In un momento in cui è necessaria l’unità per affrontare il razzismo e la disuguaglianza, siamo completamente in disaccordo con i commenti di Bernie Ecclestone che non hanno posto nella Formula 1 o nella società'' si legge. Liberty Media poi ha tenuto a sottolineare come al momento Mr.E non ricopra più alcun ruolo, nemmeno onorario, all’interno dell’organigramma della F1: ''Ecclestone non ha avuto alcun ruolo in Formula 1 da quando ha lasciato la nostra organizzazione nel 2017 – recita la nota – il suo titolo di Presidente Emerito, essendo onorifico, è scaduto nel gennaio 2020''.

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