Da Fritz lezione in due set: niente da fare per mito Nadal

Dura la vita per i fenomeni, quando le ossa scricchiolano e i muscoli sono fermi da un po'

Da Fritz lezione in due set: niente da fare per mito Nadal

Dura la vita per i fenomeni, quando le ossa scricchiolano e i muscoli sono fermi da un po'. Rafa Nadal comincia le Atp Finals con una sconfitta e la notizia è che il risultato di 7-6, 6-1 per Taylor Fritz non è per niente una svista del tabellone. L'americano, d'altronde, è già al secondo successo su Rafa quest'anno e dunque non può essere una sorpresa, soprattutto quando gli anni passano e rientrare in campo dopo troppe settimane diventa dura. E se il campo è di quelli che non ti piacciono, come ha detto appunto Nadal alla vigilia spiegando che non è certo un caso che - arrivato all'undicesima presenza nel torneo dei Top 8 dell'anno - lui non sia mai diventato Maestro: «Fosse per me, farei cambiare la superficie ogni volta, ma comunque sono a Torino per vincere».

Per farlo però adesso si fa dura: dovrà battere i rivali restanti del suo Gruppo, ovvero Auger-Aliassime e soprattutto Casper Ruud, il brutto anatroccolo delle Finals che è un ragazzo invece carino e pure bello da veder giocare: «Ma fin da piccolo non ero io il ragazzo di talento e mi dicevo che bello se un giorno fossi io a giocare in Tv. Adesso che sono qui anche a me sembra quasi impossibile». E insomma: Ruud, allenato da papà Christian, l'altra gloria del tennis norvegese, è partito nel pomeriggio stendendo 7-6, 6-4 il canadese (non al meglio), con quel suo gioco preciso e potente che non riesce a scaldare i cuori.

Per fortuna però il 24enne di Oslo, due volte finalista di Slam quest'anno a Parigi e New York, riesce a farsi apprezzare con i piccoli gesti, tanto che è arrivato a Torino con le nonne per far godere anche a loro una settimana da ricordare. E dunque: il favorito resta sempre Djokovic (in campo stasera contro Tsitsipas), eppure Ruud può sperare nella sua favola personale. Il lieto fine, in fondo, è già stato scritto.

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