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Eicma, moto e bici sul tetto del mondo

Valerio Boni

Rho (Milano) I tempi cambiano, e gli appassionati di moto non si emozionano più come un tempo per le supersportive. Solo dieci anni fa l'elezione della regina di Eicma, il Salone mondiale delle due ruote che ogni anno si svolge in autunno in Fiera a Milano-Rho (l'edizione numero 76 chiuderà il prossimo 11 novembre), si giocava sul filo dei decimi di punto del rapporto tra peso e potenza. Oggi che la Honda CBR Fireblade è la più potente e leggera della storia, oltre che dotata di elettronica ancora più sofisticata, e Ducati presenta la Panigale V4 R, una vera e propria moto da competizione omologata per circolare su strada che può raggiungere i 234 cavalli, le superbike non tirano più e fanno meno notizia.

Erano le protagoniste indiscusse, mentre oggi sono semplici comprimarie di un mercato dominato da enduro e crossover, possibilmente bicilindriche, con cilindrate in crescita, come dimostrano Bmw e Ducati, già pronte nelle concessionarie con le GS 1250 e le Multistrada 1260. Con l'occasione, i bavaresi ne hanno approfittato per aggiornare tutta la gamma, accorciando i tempi; in passato l'evoluzione era centellinata, quest'anno il nuovo motore, sempre boxer ma più potente e arricchito dalla presenza di un sistema di variazione di fase per renderlo più elastico, è proposto su tutti i modelli della famiglia R, vale a dire la naked R, la granturismo RS, la viaggiatrice RT e la temeraria GS Adventure.

L'edizione 2018 di Eicma mostra l'avanzata di nuove tendenze, prima tra tutte quella dell'elettrico. Non è una novità assoluta, le proposte c'erano già, quelle delle startup e di grandi costruttori come Bmw e Peugeot, ma sembrava mancasse un po' di convinzione come dimostrano i numeri: solo una moto immatricolata ogni mille è a emissioni zero.

Ora, però, si aggiungono due Case che fanno tendenza, Piaggio con la Vespa Elettrica e l'americana Harley-Davidson che a sorpresa esce dal ruolo di depositaria della tradizione presentando la LiveWire. E adesso è logico attendersi che i giochi siano aperti.

Ma il Salone milanese che si chiuderà domenica è anche quello dei ritorni. Tornano alcuni modelli dal passato più recente, come la sportiva media Ninja ZX-6R, che Kawasaki torna a proporre come nei primi anni Duemila nella cilindrata 636 per renderla più fruibile, o ancora la Katana, Suzuki con motore a quattro cilindri da 150 cavalli il cui stile riporta direttamente agli anni Settanta.

Sempre in tema di riedizioni è da segnalare quello delle Continental GT e Interceptor, le moto che mezzo secolo fa erano prodotte nel Regno Unito e oggi sono le armi del rilancio della Royal Enfield con proprietà indiana. Entrambe con motore bicilindrico 650 e proposte a prezzi competitivi (negli Stati Uniti restano sotto la soglia dei 5mila dollari) fanno parte della gamma di un'azienda in grande espansione, che nel corso del 2017 ha prodotto e venduto 820mila moto in tutto il mondo.

Per tornare alle giapponesi, Yamaha si cimenta sempre più nel concetto delle moto a tre ruote, così dopo i Tricity 125 e 155 e la Niken 850 presentata un anno fa, oggi mostra il prototipo di uno scooter, battezzato 3CT, con una cilindrata di 300 cc per completare l'offerta. Anche Yamaha mira al revival, e lo fa con l'attesissima versione definitiva della Ténéré 700 con motore bicilindrico che reinterpreta lo stile e i concetti di una moto protagonista degli anni Ottanta, quelli in cui la Parigi-Dakar era il sogno di tutti i motociclisti. Sulla stessa lunghezza d'onda è l'operazione dell'importatore italiano di Honda che ha riportato in vita la sigla XR, quella della enduro monocilindrica più sportiva di quegli anni, partendo dalla base di una moto da competizione resa più docile e adatta al doppio impiego su sentieri e strade asfaltate.

Sempre Honda si è concentrate per il 2019 sulla gamma delle monocilindriche e bicilindriche della famiglia CB, nelle cilindrate 500 e 650, con l'obiettivo di renderle più fruibili e adatte ai neopatentati.

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