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Emirati, caos senza fine: ciclisti in ostaggio

Tamponi negativi, ma è giallo su sei positivi. E scoppia il caso diplomatico

Emirati, caos senza fine: ciclisti in ostaggio

Tutto negativo, sia a livello di test che di situazione che si è venuta a creare da giovedì scorso, giorno in cui è scoppiato al UAE Tour il caso Coronavirus e per questa ragione è stata annullata la corsa. Anche se da ieri sera si rincorrono le voci su 8 possibili casi di positività. Di cui le squadre però non sanno nulla. Caos e quinto giorno senza libertà per le quattro squadre ancora costrette a rimanere segregate nell'hotel di Abu Dhabi. Mentre l'altro ieri si è risolta la questione dei circa 270 componenti, tra organizzazione e media, della carovana della corsa emiratina, continua la permanenza forzata di tre team, a cui si aggiunge la UAE Emirates che si è autoimposta la quarantena.

Roberto Damiani, tecnico della Cofidis, confinata insieme a Gazprom Rusvelo e Groupama al quarto piano dell'hotel Crowne Plaza Abu Dhabi Yas Island, prova a pensare positivo. «Anche al secondo tampone siamo risultati tutti negativi al Covid-19 ci ha raccontato - Ieri mattina la situazione sembrava essersi sbloccata tanto che avevano detto ai meccanici di iniziare a preparare le bici e tutto il materiale per la partenza, ma una volta scesi in garage li hanno rispediti nelle loro camere. Continuano a ripeterci che vogliono farci tornare nei nostri paesi di provenienza in salute, ma non siamo malati. Nella serata di ieri si sono nuovamente incontrati il vice-ambasciatore italiano che unitamente a quello russo hanno incontrato i responsabili del ministero della salute locale: speriamo che la questione possa essere sbloccata quanto prima».

Nella tarda serata di ieri è Attilio Viviani, fratello di Elia oro di Rio, a lanciare via Twitter l'ennesimo appello. «Chi può faccia qualcosa per liberarci». Lo stesso ha fatto Cristian Scaroni, 22enne bresciano in forza alla russa Gazprom. «Hanno prelevato con forza Imerio Cima (nella foto), che nel secondo tampone non è risultato né positivo né negativo. Nessuno dice niente, nessuno sa niente e quel che è peggio le autorità sanitarie locali nemmeno informano i nostri responsabili sanitari», dice.

Tutt'altro che tenero anche l'inviato di Rai Sport Stefano Rizzato: «Ci sono test tecnicamente non riusciti e per alcuni ci potrebbe essere un nuovo test. Per subire il terzo tampone, due atleti stavano per essere prelevati dall'hotel verso l'ospedale. La squadra ha impedito che accadesse senza un documento ufficiale.

Stiamo vivendo una situazione folle».

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