Capre espiatorie

Nessuno, tanto meno uno scrutatore, può verificare il titolo di studio di chi vota

Capre espiatorie
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Non hanno fatto in tempo a perdere il referendum che hanno già trovato il capro espiatorio. Intesi come «capre». I non laureati. Cioè i meno istruiti. Cioè quelli che non leggono i giornali e vedono solo Retequattro (forse una volta...). Cioè «quelli di destra».

Con quello spocchioso senso di classismo antidemocratico che le è proprio, ieri la Sinistra, nella persona di un paio di autorevoli professori, ha sostenuto che «chi è laureato ha votato di più». Insinuazione: la colpa è degli analfabeti che sono andati al mare.

Ora. Come ci ha spiegato un amico che capisce di statistica, è una fesseria.

Nessuno, tanto meno uno scrutatore, può verificare il titolo di studio di chi vota. Semplicemente hanno fatto il matching (si dice così) tra Comuni con alta affluenza e la percentuale di laureati del Comune stesso. Insomma, siamo tra l’andare a caso e l’aruspicina. Comunque, l’esibire con un certo disprezzo la propria superiorità intellettuale (e quel che è peggio morale) verso i non laureati ci sembra un’ottima strategia per recuperare elettori da parte di un partito che ha già perso gli operai. Possibili soluzioni per il Pd (e soci). Togliere diritto di voto a chi non ha fatto l’Università, e non ci pensiamo più.

Oppure toglierlo direttamente a chi non vota come vogliono. Così il quorum lo raggiungono. E magari vincono pure. Tanto - a proposito di statistiche a caso - per i democratici di sinistra chi non la pensa come loro è solo una trascurabile maggioranza.

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