
Gentile Direttore Feltri, chi esce più sconfitto da questo esito referendario?
Suo affezionato lettore, Giorgio Marchesi.
Caro Giorgio, sconfitto è tutto il centrosinistra, che ancora una volta ha dimostrato di non avere alcun contatto con il Paese reale. Gli italiani, a cui i vari leader progressisti avevano chiesto insistentemente di recarsi alle urne, semplicemente non ci sono andati. Hanno ignorato l’appello. Un flop su tutta la linea.
Ma se proprio devo indicare il perdente per eccellenza, è senza dubbio Maurizio Landini, il sindacalista più inutile della storia, fermo agli slogan, abbarbicato a ideologie stantie, nostalgico di un mondo del lavoro che non esiste più. Forse aspira a fare il capo della sinistra, ma la verità è che non è nemmeno in grado di fare il capo della Cgil.
Landini ha perso il contatto con la base, ma sogna ancora di stare in testa. Dovrebbe rappresentare i lavoratori, e invece non rappresenta più nemmeno se stesso. Il mondo del lavoro è cambiato, muta rapidamente, evolve. E lui cosa fa? Si aggrappa con ostinazione a dogmi del Novecento, come se bastasse sventolare qualche vecchia bandiera per avere ancora un ruolo.
Il referendum voluto dalla Cgil, ignorato dalla stragrande maggioranza degli italiani, è l’ennesima conferma: Landini è diventato il simbolo di una sinistra fossilizzata, cieca davanti al presente, terrorizzata dal futuro. Dovevano rottamare il governo, il Jobs Act, la Meloni, la maggioranza, i presunti fascisti. E invece si sono rottamati da soli. La Cgil, poi, è stata rottamata dai lavoratori stessi.
Ci saranno conseguenze? Ovviamente no. Nessuno si dimetterà, nessuno farà autocritica. La sinistra perde, come sempre, ma resta incollata alle poltrone.
Impareranno qualcosa? No.
E cosa mai dovrebbero capire? Che i lavoratori veri – quelli che si alzano all’alba, che sudano, che faticano – non si sentono rappresentati da chi fa la rivoluzione da salotto? Troppo difficile, troppo faticoso.Personalmente, sono certo che se si lanciasse un referendum per rimuovere Landini dal suo incarico, il quorum lo supereremmo, eccome. E forse, finalmente, avremmo un referendum utile nel nuovo millennio.