Un freddo danese dalla tecnica sublime e un caldo cileno con il temperamento di un guerriero. Christian Eriksen e Arturo Vidal sono i due sogni principali nel mercato di gennaio nerazzurro. Marotta e il suo staff sono al lavoro da giorni per tentare di regalare a Conte almeno un rinforzo di alto profilo a centrocampo. Due operazioni potenzialmente coesistenti, ma complicate sia per i tanti club interessati ai giocatori che per il loro costo complessivo.
Eriksen è in uscita dal Tottenham, ha un contratto in scadenza a giugno e non ha mai visto decollare il suo rapporto con Mourinho. Gli Spurs hanno fissato il prezzo per liberarlo in questa sessione di calciomercato e non perderlo a zero: 20 milioni di euro cash. Lui, invece, dopo aver rifiutato 9 milioni annui di offerta di rinnovo, chiede alla sua prossima squadra almeno 10 milioni a stagione di ingaggio. Tra cartellino, stipendio e durata del contratto, il centrocampista classe 1992 costerebbe circa 100 milioni ai nerazzurri, da spalmare in quattro anni e mezzo (il prezzo lordo di ingaggio annuo si aggirerebbe sui 18 milioni, mentre sarebbero circa la metà da qui a giugno).
Per Vidal il discorso è diverso. Il 32enne sudamericano è da sempre un pupillo di Conte, che lo ha plasmato alla Juve e lo ha cercato anche in estate per elevare lo spessore della mediana interista. Lui è in rotta con il suo tecnico Valverde, guadagna circa sette milioni di euro a stagione e ha un contratto che scade nel 2021. L'Inter ha offerto 12 milioni ai catalani, che ne chiedono 20 per lasciarlo partire a gennaio. Marotta, però, ha trovato un accordo di massima con il giocatore, offrendogli un triennale da 4,5 milioni netti a stagione fino al 2022. E ora l'Inter sta pensando a un prestito di sei mesi con obbligo di riscatto a giugno (sempre a 20 milioni).
Un'operazione da circa 40/45 milioni lordi tra cartellino e stipendio, in linea con i parametri dettati dal presidente Zhang.L'Inter ha budget e idee per piazzare un paio di colpi di alto livello a gennaio. Un danese e un cileno, molto costosi, parecchio differenti ma ugualmente determinanti.
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