Capodanno da capolista per l'Inter, che batte l'Atalanta con un gol manco a dirlo di capitan Lautaro. Un film già visto. Errore clamoroso di Djimsiti, che da rimessa laterale e al limite della sua area, passa direttamente il pallone a Pio Esposito, entrato in campo un istante prima al posto di Thuram. Assist perfetto e 13° gol stagionale del Toro, al centro numero 166 con la maglia nerazzurra. È la nona vittoria consecutiva dell'Inter nelle ultime 9 partite contro l'Atalanta. Cambiano gli allenatori, non la sostanza. Non è uno scontro diretto in senso stretto, per colpa dei bergamaschi, che pure sono quinti nel girone di Champions ma solo decimi in Serie A, quindi la vittoria non migliora la statistica, ma fa morale e classifica. "Il Napoli è il grande favorito, perché è campione in carica, perché ha investito soldi importanti e perché è l'unica squadra ad avere continuità tecnica", chiosa il presidente Marotta, replicando alle parole pomeridiane di Antonio Conte, definito "un bravo allenatore, ma anche un bravo comunicatore, che sa distrarre l'attenzione". Un film già visto anche questo. Si aspettano le repliche a distanza ravvicinata, da qui a fine stagione.
La solita Inter aggressiva e sfrontata, capace più di fare la partita che di farla sua. Di farla subito, almeno. Domina il primo tempo, lascia all'Atalanta giusto un paio di azioni in contropiede, poi tiene palla (64% vs 36%), e sfiora il gol almeno in 3 occasioni. Ne segna anche uno, in verità, e anche bello, solo che la prodezza di Thuram, 10 minuti prima dell'intervallo, viene cancellata dal Var per il precedente fuorigioco di Lautaro, imbeccato da Zielinski. A inizio ripresa basta invece l'occhio umano per vedere prima la posizione irregolare di Zalewski sul gol di CDK e poi quella di Scamacca, anche lui inutilmente in gol.
Atalanta più coraggiosa nel st, già prima del vantaggio di Lautaro. Anche grazie ai cambi.
Nella margherita dei rimpianti, Chivu sfoglia soprattutto il gol clamoroso sbagliato dal sempre troppo timido Luis Henrique, spesso ignorato dai compagni che giocano sempre sul binario opposto al suo, ma Palladino dopo il gol sbagliato da Zalewski in avvio di ripresa, può lamentare l'errore sotto porta di Samardzic, il più clamoroso di tutti a una manciata di minuti dalla fine.