Crolla un mito. Quello della Real Spagna, nel senso che la squadra più prestigiosa e titolata del mondo, il Real Madrid, per la prima volta nella storia non sarà rappresentato nella Nazionale iberica agli Europei che scatteranno l'11 giugno. Il colpo di scena è firmato, paradossalmente, da un ct che ha rappresentato le merengues a un Mondiale e a un Europeo negli anni Novanta, ovvero Luis Enrique. Il colpo definitivo al destino dei madridisti con la Roja è arrivato dal capitano Sergio Ramos che, dopo un anno di tormenti fisici, e dopo aver vestito la maglia della Spagna a tre Europei e quattro Mondiali (sollevando tre trofei), ha dovuto alzare bandiera bianca: «Fa male non rappresentare il tuo Paese, ma devi essere onesto e sincero. Meglio riposare». Ed Enrique ha confermato: «Un'esclusione difficile e dura, perchè Ramos ha sempre aiutato la Nazionale. Gli ho consigliato di pensare a guarire».
Quello che fa discutere, semmai, è lo schiaffo dato dal ct a tutta la truppa blancos degli ultimi Mondiali fallimentari (Carvajal, Nacho, Lucas Vazquez, Asensio e Isco, oltre a Ramos) e che invece stavolta guarderà la Nazionale in tv. Per il Real è un record storico: la minima rappresentanza dei bianchi tra Europei e Mondiali risaliva al 1950, quando le Furie Rosse arrivarono quarte con il solo Luis Molovny convocato.
Al contrario il record di merengues in rosso si vide agli Europei dell'88 con 8 giocatori che appartenevano alla famosa Quinta del Buitre, la miglior generazione uscita dal vivaio madrileno: Buyo, Camacho, Sanchis, Gordillo, Gallego, Martin Vazquez, Michel e appunto Butragueno. Ma anche la grande Spagna euro mondiale ('08-'12) poteva contare su Casillas e Albiol, Xabi Alonso, Sergio Ramos e Arbeloa. Sembra passato un secolo.
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