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Ma da ex José litiga solo con le spagnole

Ostile e rissoso quando ritrovò Barça e Real. Per il Chelsea solo affetto

Ma da ex José litiga solo con le spagnole

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. È il sentimento che accompagnerà i tifosi dell'Inter stasera rivedendo da vicino José Mourinho, l'allenatore che nel 2010 aveva portato il popolo nerazzurro alla conquista di quell'indimenticabile Triplete. Fa niente che poi il tecnico portoghese con ancora la medaglia al collo per la vittoria in Champions League stesse già preparando le valigie per andare al Real Madrid.

Non sempre però è andata così per Mourinho, con le sue ex squadre. A Barcellona, per esempio, dove era arrivato a 33 anni come interprete/assistente dell'allenatore Bobby Robson e in seguito anche di Louis van Gaal. I tifosi blaugrana non gli hanno mai perdonato certi suoi atteggiamenti provocatori da avversario. I primi, quando era sulla panchina del Chelsea, con partite spinte al limite della rissa (ottavi di finale della Champions 2005-06) ed esultanze scomposte al Camp Nou (fase a gironi dell'edizione successiva). Tradizioni replicate proprio con l'Inter, nella celebre corsa post-semifinale di ritorno nel 2010 mentre venivano aperti gli idranti sul prato, e con il Real Madrid, quando mise un dito nell'occhio a Tito Vilanova, assistente di Pep Guardiola, al termine della Supercoppa di Spagna del 2011.

Già, il Real Madrid: quel matrimonio tanto strombazzato partorì pochissimi «tituli», come direbbe José. Rimase tre anni ai blancos, Mourinho, salutando con uno spogliatoio inviperito contro di lui, compreso il suo fedelissimo, almeno sulla carta, Cristiano Ronaldo.

Male in Spagna, insomma, ma molto meglio in Inghilterra. Al Chelsea, dove è stato in due diversi momenti, ha lasciato senz'altro buoni ricordi; del resto il portoghese ha messo i Blues per la prima volta sulla mappa delle grandi del calcio europeo. Quando tornò a Stamford Bridge, ma da tecnico del Manchester United, nel 2018, salutò il pubblico che lo applaudiva facendo con le mani il segno del tre, come i campionati vinti a Londra dallo «Special One».

Per non parlare del Porto, club portoghese che grazie a lui tra il 2003 e il 2004 vinse tutto, comprese una Coppa Uefa e una Champions.

Tuttavia è ai tifosi dell'Inter che Mou ha spezzato il cuore. Oggi per la prima volta l'allenatore e la sua ex squadra si ritrovano e sarà un momento speciale, anche se a Roma e non a San Siro.

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