Anche senza Immobile la Lazio continua a macinare vittorie in trasferta in campionato: con il 2-0 all'Atalanta fanno tre consecutivamente, con una difesa che prosegue nel suo periodo di imbattibilità arrivando a 569 minuti senza subire gol. I biancocelesti sono in piena zona-Champions e a questo ritmo, dopo un'altra partita di grande solidità, pensare in grande non è utopia. Per la Dea invece enorme passo indietro, frutto di una prestazione sottotono praticamente di tutti: tra gli zero tiri in porta e il rosso di Muriel c'è proprio poco da salvare.
La squadra di Sarri azzanna il pomeriggio al Gewiss Stadium fin da subito. Dopo 10' Lazzari in proiezione offensiva trova sul filo del fuorigioco Pedro che a memoria mette a sua volta al centro per Zaccagni. L'ex veronese passa dietro a uno sbadato Okoli e segna l'1-0. Gasperini imbestialito si leva la giacca in panchina, mentre per poco la Lazio non trova subito il raddoppio, di nuovo con Zaccagni che non corregge in rete un tiro-cross rasoterra di Milinkovic-Savic. L'Atalanta invece fa una gran fatica, ha poche idee e confuse, in più perde tutti i confronti diretti. Gasp prova anche a invertire sia i due esterni, Soppy e Hateboer, che i centrali accanto a Demiral (Scalvini e Okoli), ma ne ricava ben poco anche perché l'applicazione in fase difensiva delle punte laziali è feroce.
Senza Immobile infortunato è Felipe Anderson a fungere da prima punta molto ipotetica, un falso nove alla Mertens: il brasiliano in realtà in area non ci mette quasi piede e funge soprattutto da innesco del pressing, coi velocissimi Pedro e Zaccagni abili nelle ripartenze. Al numero 7 però basta poco per crearsi un'occasione: ennesima fuga a sinistra, stavolta di Marusic, e cross al limite dove Felipe Anderson con un gioco di prestigio (un controllo a seguire con la suola) si libera di Koopmeiners e in seguito fulmina Sportiello con un rasoterra.
Atalanta davvero allo sbando, nonostante Gasperini provi a rimescolare le carte con Malinovskyi e Zapata. Ancora Zaccagni chiama Sportiello a una parata non semplice, mentre il momento-no dei padroni di casa è simboleggiato da un goffo tentativo di procacciarsi un rigore da parte di Muriel, che si tuffa addosso a Casale e si becca una giusta ammonizione, che diventerà espulsione nel finale dopo un altro giallo per entrataccia su Zaccagni. Difesa laziale in assoluto controllo, Provedel di fatto è uno spettatore non pagante. Il 2-0 basta e avanza. Alla fine il giallo di Sarri senza adesivo «Save the Children».
Due le versioni: secondo alcuni il tecnico biancoceleste si sarebbe rifiutato di indossare lo stemma nella giornata della campagna «Emergenza fame», per il club invece si è trattato solo di un errore dell'ufficio stampa.
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