Gli occhi più delle parole. Gonzalo Higuain al Milan è tutto nei gesti. L'abbraccio con Leonardo racconta di una sfida raccolta all'istante, al primo sguardo. Riportare in alto il Diavolo. Con una rivincita, ad aggiungere motivazione. La Milano (rossonera)-Torino (bianconera) del pallone è tornata ad essere costellata di intrecci pericolosi. Stavolta è addirittura un incrocio a tre vie. Tutte portano nella direzione del Milan. Una su tutte, quella di Higuain. Che ricorda in tutto e per tutto, la storia ribaltata di Andrea Pirlo. Arrivò in una Signora a pezzi, reduce da due settimi posti,, ma lo stadio di proprietà e l'avvento alla presidenza di un Agnelli, avevano già seminato i germogli della rinascita. Lo stesso sta succedendo al Milan con l'arrivo di Elliott: è una rivoluzione, l'inizio di una nuova era, dopo la tormentata gestione cinese. Un club che è passato in poche ore dalla vergogna di una possibile esclusione dalle coppe europee, il suo habitat naturale, alla convinzione di avere un presente solido e soprattutto un futuro.
Non è solo questo a fare di Higuain un possibile Pirlo all'incontrario. Il Maestro allora fu snobbato dai rossoneri, al netto si raccontò di qualche incomprensione con Massimiliano Allegri. Veniva dato per bollito, per la Juventus si rivelò un affare riportando l'abitudine alla vittoria nello spogliatoio.
Il Pipita ieri ha confermato che la Juve l'ha messo un po' alla porta, che con lo stesso allenatore dell'ultimo Pirlo rossonero (cioè Allegri) qualche incomprensione c'è stata. Insomma un déjà vu, con il rosso al posto del bianco. La prima Juve di Pirlo scucì l'ultimo scudetto al Diavolo di Max. Nessuno parla di obiettivi in questo Milan, proprio come in quella Juve. Ma gli occhi di Higuain parlano di una sfida già lanciata. Un primo appuntamento fissato per novembre in campionato e un altro per la supercoppa italiana a gennaio. E i numeri, che il Pipita conosce a menadito, visto come li ha snocciolati al presidente Scaroni, dicono che da ex al Napoli ha segnato cinque gol in sei partite.
Ecco perché diventa un incrocio pericoloso l'ultima Milano-Torino del pallone. La Signora ha armato il braccio della rivale con la miglior bocca da fuoco degli ultimi cinque anni di serie A.
Proprio come il Diavolo le diede l'ultimo regista illuminato italiano. L'anno scorso alla Juve andò «bene» con chi doveva spostare gli equilibri. Higuain non ha fatto proclami. Ha solo guardato in faccia, con gli occhi del gol.
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