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Fassone: "L'Uefa non fermerà il Milan"

"Anche in caso di esclusione faremo 2-3 colpi nel prossimo mercato"

Fassone: "L'Uefa non fermerà il Milan"

Milano - Milan, siamo alle solite. Yonghong Li, per la cui discussa solidità economica l'Uefa ha spedito il club rossonero a processo, è rimasto in rigoroso silenzio e allora è toccato a Marco Fassone metterci la faccia e rispondere alle domande che arrivano in particolare dai media e dai tifosi. L'ad ha declinato un paio di verità che se da un lato segnalano la trasparenza nella comunicazione del Milan cinese verso il popolo dei suoi sostenitori, non autorizzano ottimismo per il futuro. I punti salienti del suo intervento: 1) «non risulta che ci sia un'accelerata nella pratica di rifinanziamento del debito con Elliott che è più complicato nella parte in pancia alla holding»; 2) «l'eventuale perdita dell'Europa league non modificherà i piani di mercato, arriveranno egualmente le 2-3 pedine concordate con Gattuso e ds, dovrò solo ritoccare al ribasso di 20 milioni il budget stagionale»; 3) «la strategia difensiva dinanzi alla commissione cambierà perché invece di puntare a illustrare i piani e i progetti del club dovremo dare chiarimenti e spiegazioni sulla proprietà».

Il cda milanista, definito dallo stesso Fassone di ordinaria amministrazione, ha fatto il punto sulla trimestrale («i conti sono andati meglio del previsto») e discusso della vicenda Uefa. Nelle ore precedenti fitto scambio di messaggi e telefonate per tentare di ottenere dalla Cina un intervento diretto del presidente e unico azionista del Milan teso a rassicurare l'ambiente. C'è stato un rifiuto. Spiegazione plausibile la sua: «Fino a quando non ci saranno novità di rilievo in tema di rifinanziamento è meglio non fare dichiarazioni». In questi giorni, tra l'altro, Yonghong Li è impegnato nel far arrivare, tramite la società veicolo rossoneri, le due rate promesse per l'aumento di capitale: 10 milioni sono già stati trasferiti, altri 30 devono raggiungere le casse del club entro la fine di giugno. Altro punto affrontato da Fassone è stato il riflesso interno inteso come spogliatoio dinanzi al rischio, ora definito concreto anche da fonti svizzere, di perdere il pass europeo.

«Tecnico e calciatori sono stati rassicurati e non sono preoccupati» la garanzia di Fassone che dovrà essere verificata nelle prossime ore con le mosse sul mercato dei rispettivi agenti.

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