Il derby infinito di Milano è giunto all'ultimo chilometro. È giunto lucidando un piccolo record che ha il sapore di un primato riconquistato. Era successo solo in un paio di precedenti (stagioni 61-62 e 92-93, quest'ultimo duello con Capello e Bagnoli in panchina) che Milan e Inter terminassero tra primo e secondo posto in due campionati di fila. L'anno scorso prima Conte, oggi rimpianto da una larga fetta di interismo, staccato Pioli arrivato secondo con lo scatto dell'ultima domenica a Bergamo e la conquista della Champions league. Inter e Milan hanno spesso comandato il calcio italiano con primati solitari e cicli scanditi da trionfi preziosi. Anche per quest'ultima domenica c'è la chiamata alle armi delle rispettive legioni di tifosi. San Siro nerazzurro è già tutto esaurito per la Samp, i milanisti hanno mandato in tilt il sito del Sassuolo appena conosciuto l'orario della partita, invaderanno Reggio Emilia. È la conferma di una passione dilagante documentata dall'incasso di 40 milioni provenienti dal botteghino nella stagione 2021-2022, risultato migliore degli ultimi anni. Anche la cerimonia per la consegna del trofeo è fissata a Milano, San Siro: sarà in diretta nel caso di tricolore interista, in differita di alcune ore nel caso di trionfo rossonero.
Se la governance dell'Inter ha dedicato ieri il primo messaggio del giorno al compleanno di Massimo Moratti, sullo spunto di Simone Inzaghi il web ha dato inizio al derby della scaramanzia. Ha dettato il tecnico piacentino: «Mi è già successo di vincere lo scudetto all'ultimo turno partendo due punti indietro». Riferimento storico alla pioggia di Perugia (Collina arbitro, partita sospesa e poi ripresa, Materazzi in gol per gli umbri, Ancelotti inseguito dalla nomea del perdente di successo poi clamorosamente ribaltata, ndr). Ha provveduto Bergomi a correggere la previsione. «Il clima era diverso, c'erano tante polemiche, il Milan è in flusso» la sua analisi. Sotto sotto circolano le maliziose storielle dell'amicizia fraterna tra Marotta e Carnevali, ad del Sassuolo, club lanciato nel calcio che conta da Giorgio Squinzi, milanista doc.
«Ci fosse stato lui potremmo dormire sonni tranquilli» raccontano quelli che hanno frequentato il patron della Mapei. «Ci sono gli ingredienti per iniziare in tranquillità la partita» è invece il consiglio dell'esperto firmato Demetrio Albertini, uno che con Capello allenatore di quel testa a testa con l'Inter ne ha vissuto solo uno. Quanto a tensione e ad attesa, c'è un solo paragone compatibile ed è fissato con le due semifinali di Champions league 2003. «Mai vissuta una tensione così forte» ricordò lo stesso Paolo Maldini, per la prima volta scoperto in tribuna scamiciato e pazzo di gioia.
Gli interisti fanno il tifo per Dionisi e la sua banda che ha già inflitto una dolorosa sconfitta all'andata a Pioli, i milanisti hanno lanciato messaggi in codice a Giampaolo, tecnico della Samp, ormai salva e perciò
senza particolari stress da smaltire. È il divertimento dei social. La fatal Verona, come antidoto, non ha funzionato granché. Nemmeno i riconoscimenti postumi a Gian Piero Gasperini a dire il vero. Serve solo aspettare.
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