La Ferrari ha perso Leclerc, ma ha ritrovato Vettel. Non si può avere tutto dalla vita. Quello oggi spetta solo a Max Verstappen il nuovo re della pioggia, l'uomo che meglio approfitta delle rare giornate nere della Mercedes. La Ferrari ha fallito un'altra occasione, soprattutto con il giovane Leclerc che, quando era secondo, a un passo dal paradiso, ha perso il controllo della sua Sf90 all'ultima curva, finendo nella ghiaia dove le sue ruote hanno cominciato a girare a vuoto. Il suo «Nooo!» gridato in mondovisione dentro al casco racconta tutta la sua frustrazione. «È stata colpa mia. Un errore da cui devo imparare». Nel giorno in cui la Ferrari azzecca ogni mossa strategica, orientandosi benissimo tra gomme da bagnato, intermedie e slick, è mancato Leclerc. Mai una volta che arrivi il giorno perfetto, la domenica in cui la macchina è affidabile, il pilota perfetto, la squadra impeccabile. Per vincere in Formula 1 serve la perfezione o almeno serve sbagliare meno degli altri come è capitato alla Red Bull che i suoi errori li ha pure commessi, ma alla fine ha vinto la sua seconda gara stagionale. Verstappen ha sbagliato alla partenza, il box ha sbagliato a montargli gomme gialle (invece che rosse) e lui è finito in testa coda con una giravolta a 360° in cui ha però perso pochissimo. Peccati veniali, rispetto a quelli mortali commessi da tutti i suoi avversari. Da Leclerc, ma anche da Hamilton e Bottas. Lewis che correva con la febbre e sembrava avere la gara in mano con una partenza bruciante è uscito di pista due volte, non ha mai lasciato la sua Mercedes impantanata nella ghiaia, ma ha chiuso in una posizione (11°, poi 9° dopo la squalifica Alfa) che non è solito frequentare. Probabilmente la Mercedes rimetterà nei bauli gli abiti d'epoca usati per celebrare i 125 anni di Motorsport. Non hanno portato fortuna. Ricompariranno tra 125 anni
Il Gran premio di Germania è stato il più pazzo della stagione con la Safety Car in pista all'inizio e poi in altre quattro occasioni. La pista che continuava a passare da asciutto a bagnato, rimescolando le carte ogni 6/7 giri. Un romanzo giallo con l'assassino che cambiava ogni dieci pagine. Impossibile assopirsi. Un colpo di scena via l'altro. Divertente per tutti, tranne che per Leclerc, la coppia Mercedes, il povero Hulkenberg. Divertentissimo anche per Danny Kvyat (fresco papà) e per la Toro Rosso, ma pure per Stroll o Kubica a punti dopo la penalizzazione delle due Alfa Sauber (nel mirino il sistema di partenza)
L'anno scorso la pioggia aveva fatto scivolare fuori dai giochi Vettel, oggi lo stesso è capitato a Charles. Due errori in fotocopia. Due errori che sono costati la vittoria. Sebastian ci ha messo un anno a riprendersi, arrivando finalmente a disputare una gara senza errori con un solo periodo di appannamento dopo il passaggio alle intermedie. Leclerc ci metterà meno, ha dalla sua la gioventù anche se questa benedetta vittoria che non arriva comincia a essere un peso. Oggi Verstappen, il rivale con cui si giocherà probabilmente il futuro, sbaglia meno. Lo ha imparato sulla sua pelle, ma ormai anche quando sbaglia non compromette le gare.
Ha un vantaggio: correre con una Red Bull ti mette meno pressione che correre con una Ferrari. Ma Leclerc ha il talento per emergere. E ora forse ha ritrovato anche un compagno di squadra pronto a mordere. Aspettando la giornata perfetta.
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