Ferrari, scontri e accuse: "Verstappen va fermato"

Vettel e Raikkonen si toccano, disturbati da Max. L'olandese ribatte: "Mi hanno distrutto la gara"

Ferrari, scontri e accuse: "Verstappen va fermato"

Un'altra occasione buttata via. E non se ne sentiva il bisogno in una stagione da dimenticare. Una Ferrari considerata e convinta di essere da podio esce dalla Spa dei motori con un sesto e un nono posto, rispettivamente di Seb Vettel e Kimi Raikkonen. Lo sprofondo rosso si consuma alla prima curva. Soprattutto per colpe altrui. Perché Max Verstappen dopo partenza disastrosa dalla seconda tacca gioca al rischiatutto infilandosi all'interno delle due Rosse alle spalle di Rosberg, già involato verso la vittoria indisturbata. Manovra azzardata davanti ai suoi tifosi quella dell'olandese. Epperò i ferraristi ci mettono del loro: Raikkonen lascia un varco dove infilarsi al baby bibitaro, ma soprattutto Vettel chiude la curva, troppo. Non a caso il primo contatto è tra le due rosse. Non a caso Vettel dirà poi: «Forse avrei dovuto dargli più spazio a Kimi... Ma non potevo vedere Verstappen. L'ultima cosa che volevamo era toccarci».

Ci mancherebbe altro, il giorno dopo che Marchionne aveva detto: «Chi non porta risultati va a casa, me compreso». E un vincente come Seb si sarà sentito chiamato in causa, anche perché da oltre due mesi era dietro al compagno in classifica, e ieri per la quinta volta gli è scattato alle spalle. E questo avrà aggiunto pressione alla voglia di girare davanti alla prima curva. Comunque il risultato è gara compromessa per tutti e tre e solo in parte salvata dallo spaventoso incidente di Magnussen a trecento all'ora, all'uscita del Raidillon. Per il danese solo una frattura alla gamba, mentre la gara è stata interrotta con la bandiera rossa. E questo ha permesso alle Rosse di rientrare in zona punti.

Se Magnussen ha messo i brividi, il crash a tre del via ha avvelenato la gara. Può essere considerato un incidente di gara, ma è il resto che non va bene. Ok la voglia di non cedere mai, ma ha tutto c'è un limite. Messaggio da recapitare in fretta a Verstappen da parte dei commissari. In almeno tre occasioni sarebbe stato sanzionabile sempre con Vettel e Raikkonen di mezzo. Dopo Kvyat, del quale ha preso il posto, un altro toro rosso, firmato Red Bull, che perde la testa quando vede Rosso. Ma non solo. E per una volta le parole sono addirittura più gravi dei fatti: «Non volevo farli passare, dopo che mi avevano distrutto la gara». Non solo sfrontato nell'addossare tutte le colpe dell'incidente ai ferraristi, ma anche vendicativo. In più nel paddock si inizia a parlare di impunità per Max.

Anche Raikkonen ha perso la pazienza: «Non si corre così, abbiamo rischiato un incidente pericoloso se non avessi frenato all'uscita dell'Eau Rouge». La rabbia di Maurizio Arrivabene è tutta nel «la Ferrari si è fatta sentire». Una protesta inascoltata dai commissari. Il carico l'ha messo Jacques Villeneuve: «Cosa aspettano? Che ne ammazzi uno?».

Bel clima in vista di Monza. Dove la Ferrari sogna di partecipare al brindisi. Ieri è rimasta a guardare quello di Rosberg, quello di Webber, sul podio per le interviste, dalla scarpa di Ricciardo, tradizione tutta australiana. E anche quello di Lewis Hamilton per la splendida rimonta dal penultimo al terzo posto.

E avrà festeggiato pure Alonso scattato ultimo e alla fine settimo. L'ex che dice: «Presto la McLaren lotterà con la Ferrari». Ci manca solo questo. Intanto a Monza la Rossa potrebbe avere un'altra occasione per brindare, per salire sul podio. Una delle ultime.

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