Ferrari senza pace: via Mattiacci

Una voce scuote il paddock: tocca ad Arrivabene, già vice presidente Philip Morris (e vicino ad Agnelli...)

Ferrari senza pace: via Mattiacci

Non c'è pace per il tifoso ferrarista. Fuori da tutti i giochi e da tutto ciò che conti, senza vittorie come non accadeva dal '93, disperatamente aggrappato al ricordo dei fasti schumacheriani, oggi sperava almeno di godersi tranquillo il duello all'ultima curva tra Rosberg in pole e Hamilton subito dietro. Povero illuso. Non sarà tranquillo. Ad ogni manovra dei due compagni Mercedes in questa lotta drogata dai doppi punti, gli verrà tristemente da pensare al casino grande che regna sovrano in Ferrari. L'ultimo schiaffo al povero tifoso di rosso vestito è infatti arrivato dalla Germania e Vettel non c'entra. Anzi, Seb, e con lui Ricciardo, hanno ben altro cui dedicarsi visto che partiranno dal fondo griglia dopo che la Fia ha giudicato illegali le loro ali anteriori troppo «flessuose». Lo schiaffo ai ferraristi l'ha rifilato la «Sport Bild». Il magazine ha buttato lì che Marco Mattiacci, team principal del Cavallino, verrà in settimana sostituito. In aprile aveva preso il posto di Domenicali; fra pochi giorni un altro top manager potrebbe rilevare il suo. Si chiama Maurizio Arrivabene, 57 anni, ed è molto top. Già vice presidente di Philip Morris International e numero uno di Marlboro Italia. Manager da oltre vent'anni presente nel Circus, di cui è gran conoscitore, visto che la multinazionale è da una vita sponsor in F1, prima in McLaren e da oltre due decenni in Ferrari. Il suo nome era già uscito in primavera, quando la posizione di Domenicali cominciava a vacillare. E infatti, ieri ad Abu Dhabi, Arrivabene l'ha ricordato, cercando di schivare le domande: «Questi sono solo rumors, come mesi fa... Io lavoro per Philip Morris». Punto. Ma non a capo. Anche perché il probabile avvicendamento alla guida della squadra italiana, che da Maranello hanno commentato - ma non smentito - con il proverbiale «la Ferrari non commenta i rumors...», ha invece ricevuto molte e autorevoli conferme nel Circus. Questo, benché la più autorevole di tutte, addirittura una conferma preventiva, fosse giunta prima che i motori si accendessero ad Abu Dhabi: giovedì mattina, da Torino. Durante la presentazione dei rinnovi di Buffon e Chiellini, il presidente della Juventus Andrea Agnelli, ex manager proprio della Philip Morris, interpellato su Vettel e il futuro della Rossa, aveva detto: «Sono sicuro che Marchionne e chi avrà la gestione sportiva della squadra abbiano ben chiaro il percorso per riportare in alto la Ferrari». Chi avrà la gestione? Perché Agnelli non ha detto Mattiacci? A posteriori, dunque, parole che fanno pensare. Anche perché lo stesso Marchionne - atteso oggi ad Abu Dhabi - siede nel board della Philip Morris. E Agnelli è vicino ad Arrivabene, che siede nel cda Juve. E Agnelli stesso resta uno dei nomi più gettonati come presidente Ferrari nel dopo Marchionne.

Et voilà che tutto torna. Così come torna in mente una frase a metà tra il serio e il faceto che Mattiacci ci disse chiacchierando a Monza, in occasione del Gp d'Italia. Stuzzicato su tutte le grane che gli toccava affrontare, aveva risposto: «Se domani mi vorranno spostare, non sarà un problema. Ciò che conta è che il mio sostituto sia più bravo di me... E fino ad oggi non ne ho incontrati».

C'è però da domandarsi dell'opportunità di un'altra simile sterzata organizzativa nel pieno di un processo di rinnovamento messo in moto dal manager romano che da Montezemolo prima e Marchionne poi (è considerato uomo dell'ex patron ma, almeno fino a ieri, gradito al capo di FCA) aveva ricevuto carta bianca anche a livello di budget. Da qui l'ingaggio di Vettel e di 60 tecnici.

A riprova che per i tifosi non c'è pace, non poteva mancare Alonso bomba a tempo che scoppia e dice la sua sul rapporto con Mattiacci. Il team principal è reo di aver accolto Vettel così: «Porta una cultura del lavoro, una disciplina molto forte e freschezza». E Fernando: «Frasi inopportune che sembrano alludere a una mia mancanza di motivazione... Lui non ha visto i 5 anni in cui ho lottato a ogni Gp... Mattiacci ha cercato di farmi rinnovare fino al Gp di Monza.

Ha continuato a spingere, anche all'ultimo momento, conservo le mail... Probabilmente in quel momento non ero troppo vecchio». Casino che si aggiunge a casino, stracci che volano, atmosfera crepuscolare. Ma che state facendo?

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