Fiat Fullback per la Polizia scientifica

Consegnato il primo di 15 pick-up. A bordo tutta la tecnologia occorrente

Cesare Gasparri Zezza

Roma I C.S.I. italiani, gli operatori della Polizia scientifica, hanno un nuovo alleato che gli accompagnerà sulla scena del crimine: il Fullback, il pick-up di Fiat Professional. Il primo, dei 15 veicoli, è stato consegnato a Roma alla presenza di Alfredo Altavilla, coo Emea di Fca, e di Franco Gabrielli, capo della Polizia. Il Fullback, eletto «Pick-up dell'anno 2017», è il veicolo di Fiat Professional di nuovissima generazione destinato ai mercati Emea (Europa, Africa e Medio Oriente).

Tra le caratteristiche di questo mezzo, la grande capacità di carico con oltre una tonnellata di portata e 3 tonnellate di massa rimorchiabile; motore 2.4 diesel da 150 cv e trazione integrale con selettore elettronico 4WD che permettono al pick-up di disimpegnarsi agilmente su tutti i tipi di terreno, anche a pieno carico.

«È un prodotto nato dalla collaborazione tra Fca e la Polizia scientifica, con un lavoro di co-design per capire le esigenze specifiche degli operatori - ha spiegato Altavilla, il quale non ha mancato di rimarcare l'anomalia italiana legata all'omologazione di questi mezzi -: il Fullback, in quanto pick-up, in Italia è soggetto all'omologazione N1 come veicolo per trasporto merci. In pratica, piccoli artigiani e operai che lo acquistano, a causa di questa legge, non possono guidarlo nel tempo libero».

In Europa, negli ultimi tre anni, il segmento dei pick-up ha visto un incremento nelle vendite del 60%, pari a 180mila unità. «Fiat e Polizia scientifica hanno un'affinità metonimica, perché in entrambi casi il marchio si è identificato con il prodotto - ha sottolineato Gabrielli -; la Polizia scientifica, come Fiat, è diventata un brand, sinonimo di rigore e innovazione». A bordo del Fullback tanta tecnologia e un allestimento che lo rendono uno dei mezzi più all'avanguardia tra quelli utilizzati dalle Polizie di tutto il mondo.

Livrea azzurra della Polizia di Stato e tanto comfort per gli agenti nella doppia cabina; ampi portelloni ad ala di gabbiano a protezione degli alloggiamenti per lo stivaggio delle attrezzature e dei materiali necessari per rilievi biologici chimici, fisici e dattiloscopici.

Inoltre, Sistema Mercurio, per la consultazione delle banche dati, radio Selex e tecnologia Lte per la trasmissione di immagini con la centrale operativa. Per garantire la catena di custodia dei reperti è stato realizzato un contenitore frigorifero.

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