Il 3 giugno a Cardiff sarà Juventus-Real, come era nella previsioni. Se i bianconeri hanno giocato in scioltezza nel doppio scontro con i monegaschi, il Real ha sofferto qualcosa in più prima di afferrare il biglietto aereo per il Galles.
L'Atletico ha tentato la remuntada, illudendo i tifosi con un terribile uno-due nello spazio di pochi minuti. La squadra di Zidane ha barcollato come un pugile colpito duro al mento, ma poi è riuscita ad assorbire il colpo, riaprendo la partita e avvicinandosi poco alla volta al Millennium Stadium. Il Real tra l'altro ha collezionato un altro record: è andato a segno per 61 partite consecutive, eguagliando il primato che apparteneva, in solitaria, al Bayern Monaco. Le premesse per assistere a una finale tra due corazzate ci sono davvero tutte.
La partita: rispetto alle intenzione della vigilia Zidane affida a Danilo la corsia destra sacrificando Nacho, mentre Simeone preferisce Torres a Gameiro, non recupera Juanfran e inventa Gimenez esterno. L'Atletico parte a ritmo indiavolato, sconfessando la filosofia del cholismo. Saul, con uno stacco imperioso, sovrasta di almeno 30 centimetri Ronaldo e infila Keylor di testa per l'1 a 0. Il Real va in tilt, e due minuti dopo Varane atterra Torres in area. Rigore sacrosanto che Griezmann trasforma. La gara diventa una corrida: Casemiro tenta di giustiziare Griezmann, Godin fa altrettanto con Ronaldo, fioccano i cartellini gialli mentre Simeone si rivolge al Calderon chiedendo ai tifosi di tramutare lo stadio in una plaza de toro. Una plaza che si raffredda sul finale di tempo quando Isco accorcia su magia di Benzema (e complicità di Godin), ipotecando la finale di Cardiff. L'Atletico non aveva mai incassato gol nel proprio fortino nelle precedenti cinque semifinali europee.
Nella ripresa i colchoneros
tentano l'impossibile, ma è il Real a gestire il possesso palla grazie all'ottima vena di Kroos e Modric, alle magie di Benzema. Un doppio miracolo di Navas su Carrasco e Gameiro spegne le residue velleità dell'Atletico.
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