Di Francesco revolution per salvare la sua Roma

Dopo il pericolo smobilitazione, giallorossi con i confermati Nainggolan e Dzeko più vicini

Di Francesco revolution per salvare la sua Roma

«Di Francesco non è un tema». A chi gli chiede lumi sulla posizione dell'allenatore, protagonista negativo della più lunga striscia di partite senza vittorie della Roma americana (7), il ds Monchi dà questa risposta categorica. Ma è una risposta che nasce più dalla mancanza di alternative che dalla fiducia incondizionata nel lavoro del tecnico: sia lui che il dg Baldissoni hanno infatti rimarcato il gap tra il valore della rosa giallorossa e l'attuale posizione in classifica.

Di Eusebio, stimato per molti altri motivi, non è piaciuta l'insofferenza con cui ha pubblicamente commentato l'evoluzione della trattativa Dzeko e non piace la rigidità tattica, la fedeltà assoluta a un 4-3-3 che negli ultimi due mesi si è ingolfato. Lui deve aver fiutato l'aria e in settimana ha lavorato a qualche alternativa, in primis il 4-2-3-1 che riporterebbe Nainggolan a ridosso di Dzeko. «Se dovessi cambiare lo faccio per il bene della Roma - ha detto ieri aprendo a questa eventualità -, non per far piacere a un giocatore o all'altro. Io comunque ho iniziato ad allenare col 4-2-3-1, ho vinto un campionato col 4-4-2, potrei fare un 5-3-2, Il sistema di gioco è dinamico, ma non cambiano i principi».

Probabile che oggi col Verona si riparta dal modulo tradizionale (difesa titolare, centrocampo con Strootman al centro perché De Rossi è ancora out, ballottaggio Perotti-Ünder per fare compagnia a Dzeko ed El Shaarawy) ma con la possibilità aggiustamenti in corso d'opera. Tra oggi e domenica prossima la Roma è chiamata a fare 6 punti per riavvicinarsi alla zona Champions e dopo 50 giorni di lacrime una vittoria è l'unico modo restituire il sorriso a una tifoseria scorata. «Da parte della società sento la fiducia, mentre all'esterno mi sembra di essere tornato al momento del mio arrivo - ha ammesso Di Francesco -. Ma è giusto così, dobbiamo riprenderci la fiducia con le prestazioni, non con le chiacchiere».

Con i gol, soprattutto. Dzeko e compagni non ne segnano più di uno alla volta da due mesi esatti, l'ultima volta capitò in Roma-Spal 3-1: da allora appena 7 reti in 10 partite tra campionato, Champions e Coppa Italia.

Dal mister arriva un assist per Edin: «Ora è più sereno, sono felice che il mercato sia finito». E chissà che al Bentegodi, contro un Verona decimato (Caceres, Bessa, Zuculini e Pazzini ceduti, Kean squalificato e Cerci ko), non finisca pure l'astinenza...

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