di Tony Damascelli
L a Tour Eiffel ieri è rimasta chiusa. Non per turno o per assemblea sindacale dei suoi lavoratori, come accadrebbe dalle nostre parti per qualunque monumento. I fatti di domenica notte, finti festeggiamenti, lancio di oggetti, cassonetti dati alle fiamme, hanno suggerito alla SETE, la società che gestisce la Torre, di chiudere gli accessi, tenere alla larga le ultime scorie di disperati, ubriachi e affini e di ripristinare il simbolo di Parigi e della Francia tutta.
L'Europeo di calcio è passato, già remoto. Si fanno due conti e la Francia torna a vivere una vita regolare. Grazie al football ha potuto sconfiggere la paura, anzi il terrore, le ore di morte che avevano sconvolto il mondo intero e che si appalesavano anche per il torneo di football. Nessuna traccia di terroristi, molte segnalazioni di allerta, pacchi sospetti esplosi qua e là per precauzione ma nessun attentato. Gli hooligans hanno approfittato dell'ansia generale a Marsiglia, i russi hanno presentato il loro passaporto in vista del mondiale in casa loro, la battaglia con gli inglesi e gli ultras francesi è stata vergognosa, hanno lerciato le strade di Marsiglia, ma hanno lasciato il segno anche a Lilla e a Lens.
La Francia ha saputo reagire a se stessa: novantamila le persone coinvolte nel sistema di sicurezza, quarantaduemila poliziotti, trentamila gendarmi, e altrettanti poliziotti privati hanno controllato l'emergenza in tutto il territorio. Il totale ha cifre ragionevoli: mille e cinquecento processi per direttissima, cinquantanove condanne al carcere, sessantaquattro fogli di via e tremilacento divieti di ingresso in Francia durante il mese della manifestazione. Così il fenomeno della violenza è stato arginato, affrontato e combattuto.
A volte con alcuni eccessi che hanno coinvolto anche alcuni estranei, giornalisti, cameraman, tifosi regolari ma la radiografia finale non mostra zone buie.La Francia sconfitta sul campo ha vinto fuori dagli stadi e si prepara a conquistare l'aggiudicazione dei Giochi del 2024. Per i governi è una lezione che arriva dallo sport.