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Franco Baresi, il capitano dei capitani che portò il Milan sul tetto del mondo

Il più forte libero di sempre, impossibile strappargli il pallone e un sorriso: debuttò ragazzino e conquistò subito lo scudetto della Stella, andò in serie B, guidò il Milan alla vittoria in Europa e nel mondo, lasciò tra le lacrime. La sua maglia numero 6 fu ritirata per sempre

Franco Baresi, il capitano dei capitani che portò il Milan sul tetto del mondo

Il capitano dei capitani, il rossonero del secolo, il più forte libero di sempre. Tutta una vita con una maglia sola, tutta una vita con il Diavolo, la trafila nelle giovanili dopo la bocciatura, mai maledetta abbastanza dai nerazzurri, dell’Inter, la serie B per due volte fino al tetto del mondo, alla squadra più forte di tutti i tempi, al libero dei liberi e poi dietro la scrivania, sempre a casa sua. Impossibile strappargli un sorriso e rubargli un pallone: ha giocato duro anche contro il destino scoprendo che nulla poteva fermarlo. Solo Paolo Maldini ha giocato nel Milan più di lui, da quando, neanche diciottenne, Liedholm lo fa debuttare in coppa Italia con il Verona, prima di farne il perno della difesa del Milan della Stella, il suo primo anno e l’ultimo di Gianni Rivera. È il Braveheart rossonero, “il prototipo del milanista perfetto, un concentrato di classe, grinta e umiltà” a cui piace vivere dentro i suoi silenzi. È campione del mondo con l’Italia nel 1982, pur senza giocare una partita, è secondo negli Usa quando sbaglia un rigore contro il Brasile, dopo un recupero lampo da un infortunio, terzo a Italia Novanta, praticamente sempre sul podio come per il Pallone d’Oro, secondo solo a Van Basten ma primo avrebbe meritato di essere ogni anno. Lascia con un ultimo giro di campo che strappa il cuore ai tifosi, le lacrime che accompagnano un addio che non c’è mai stato, con San Siro che viene giù dagli applausi.

6 per sempre.

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