C'è uno strano destino che accompagna gli allenatori dell'Inter p.m. (post Mourinho): non se la passano mai troppo bene. Lasciano la panchina nerazzurra, spesso per interruzione di rapporto, e chissà mai perdono l'appeal professionale, vivono tra momenti di gloria e alcune debâcle da depressione. Il caso di Frank De Boer è forse estremo: dopo aver passato appena 85 giorni all'Inter, ne ha trascorsi ancora meno (77) al Crystal Palace, in Premier, dopo aver registrato uno zero alla voce punti e alla voce gol. Esagerato in ogni senso! Gli sono bastati meno di tre mesi a Milano per infilarsi nella maledizione mourinhana che, ammetteranno i colleghi con cornini in mano, lascia sempre il segno. Spalletti è avvisato.
Basta andare a rivedere cosa è accaduto. Dopo i saluti di Mou, arrivò Benitez che non fu accolto dallo spogliatoio nel migliore dei modi. Ma, a quanto pare, qualcosa è successo anche altrove: Chelsea (l'inizio fu fallimentare, il finale da riscatto) e Napoli se ne sono liberati a termine di contratto, il Real Madrid lo ha licenziato a metà stagione. Leonardo ha smesso di fare l'allenatore. Gasperini esonerato e rimesso in panca a Palermo, prima di infilare miglior annate con Genoa e Atalanta. Claudio Ranieri ha la storia più singolare: esonerato al Monaco, esonerato dalla nazionale greca, prima di vincere il titolo da fiaba, in Premier, con il Leicester e venir messo alla porta nella stagione successiva. Andrea Stramaccioni è rimasto fermo un anno, poi è approdato all'Udinese dove la società gli ha fatto concludere la stagione a termini di contratto senza rinnovarglielo. Invece in Grecia, con il Panathinaikos, ha chiuso la prima stagione, ma nella seconda ecco la risoluzione (consensuale) con largo anticipo (dicembre 2016). Ed ora si batte sulla panca dello Sparta Praga.
Walter Mazzarri, dopo un anno di clausura professionale, è ripartito con il Watford: però è durato appena un anno ed anche a fatica. Roberto Mancini si è accasato allo Zenit San Pietroburgo dove sta conducendo un buon campionato.
Ma, suvvia, un allenatore come lui si sarebbe visto alla guida di una squadra di maggior appeal calcistico. Stefano Pioli è ancora indenne da preoccupazioni, sebben l'inizio alla Fiorentina sia stato da batticuore. Ma c'è ancora tempo per misurarsi con la maledizione dello Specialone.
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