Suicidio dell'Udinese, l'Inter continua la rincorsa

Friulani in nove per tutta la ripresa, Podolski ne approfitta e Mancini vede l'Europa

Suicidio dell'Udinese, l'Inter continua la rincorsa

Al 93'traversone di Allan, Perica in tuffo di testa, D'Ambrosio in scivolata devia fuori dallo specchio con Handanovic battuto. Questa è l'Inter ma il punteggio è bugiardo, a un certo punto hanno tentato tutti di fare il gol, una decina di occasioni nitide, accademia davanti a una Udinese da applausi, in nove, mai doma, capace di tenere nonostante tutto la partita sempre aperta. L'Inter allunga la sua striscia e la voglia di Europa, ma certe partite se si dominano si chiudono, di questo il Mancio può non essere soddisfatto.

I colpi pesanti in avvio di ripresa. Dopo 23 secondi Kovacic entra in area, calcia e subito dopo viene falciato da Danilo, per Rocchi è rigore. Icardi freddo e preciso buca Karnezis sulla sua sinistra con un rasoterra, è il suo 18esimo gol, vale la vetta dei bomber della serie A, e per l'Udinese si mette davvero male, è già ridotta in dieci per il doppio giallo a Domizzi e l'Inter fino a quel punto le ha letteralmente messo le mani al collo e tolto il fiato.

Sarebbe così per qualunque altra squadra che non avesse Di Natale. Dal rigore di Icardi passano solo due minuti, il tempo necessario a Totò per far fuori la difesa dell'Inter e superare Handanovic in uscita per l'1-1. Pochi minuti e anche Badu, già ammonito si fa espellere per proteste, friulani in nove e adesso diventa impossibile, Stramaccioni richiama Di Natale, Mancini capitan Guarin, entra Podolski e l'Inter ritorna davanti, primo gol del tedesco.

L'Udinese non ha mai smesso di resistere, l'Inter ha attaccato per 90'. Arrivavano da due vittorie importanti, tre punti che hanno tolto Stramaccioni dalle paludi e hanno nuovamente messo in pista l'Inter per l'Europa. Squadre in salute, all'andata a San Siro l'unica sconfitta nerazzurra con Icardi in gol. Stramaccioni ha giurato di portarla ancora nel cuore intanto medita il bis. L'Inter è diversa, Mancini ha spiegato che una squadra fa il salto di qualità quando cambiano gli interpreti ma arriva ugualmente la vittoria. Santon al rientro sulle fasce con Vidic e Felipe al centro. Kovacic dentro dal primo minuto, davanti c'è Icardi in una forma straordinaria, la sua intesa con Palacio a volte è esagerata, fra i due si è inserito con naturalezza Hernanes, si trovano a meraviglia. Kovacic palleggia una quindicina di metri dietro e si fa apprezzare in copertura, gioia di Mancini. La partita è subito in mano sua, l'Udinese non riesce ad uscire dalla metà campo, a volte dalla sua tre quarti, Stramaccioni temeva Hernanes e il suo movimento imprevedibile, il brasiliano gli ha dato ragione. Subito in partita, una punizione che Karnezis ha faticato a mettere in angolo, ha costretto al giallo prima Pinzi e poi al rosso Domizzi. Era il 39', prima Hermanes fuori di pochissimo, poi Icardi nel classico del suo repertorio, palla alla sua destra e incrocio, Karnizis ha messo una mano d'istinto e ha salvato. Nel recupero ancora il trio interista in show con Hernanes che dal dischetto non conclude la palla gol più clamorosa. Dentro a tutto questo altre note incoraggianti, D'Ambrosio padrone della fascia nonostante Badu durissimo da superare, duelli fisici, puliti ma duri. Dall'altra parte Santon che sta cercando la brillantezza delle prime uscite, Vidic sicuro direttore del reparto.

Davanti a loro Medel non ha sbagliato niente fino al gol di Di Natale. Ora aumenta il rammarico per quanto è successo prima, i troppi punti regalati, probabilmente tutto sta accadendo troppo tardi ma è una buona traccia su cui ricominciare.

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