L'addio di Ronaldo non è stata un'anomalia, semmai CR7 ha anticipato la fuga di talenti. La Liga perde pezzi, ma soprattutto quell'appeal che per anni le ha consentito di diventare il paradiso terrestre per piedi educati. Il tracollo nelle coppe europee è stato probabilmente la causa scatenante, e persino Griezmann, accostato al Barcellona dopo aver divorziato nei giorni scorsi dall'Atletico, potrebbe scegliere una strada nuova tra Francia (Psg) e Germania (Bayern). Il caso più emblematico riguarda l'Atletico Madrid e la fine del "cholismo". Il progetto non sempre convincente di Simeone ha già fatto la prima vittima (Griezmann appunto), ma se ne andranno anche Lucas Hernandez (Bayern), Godin (Inter), Rodi (City), Juanfran, Felipe Luis, Diego Gosta e persino l'emergente ghanese Thomas, il cui procuratore e in contatto con i nerazzurri. Una vera e propria emorragia, un po' come sulla sponda dei blancos. Zidane lascerà partire Bale, Isco, Marcelo (accostato alla Juve) e anche il tedesco Kroos, ma non ha la certezza di ingaggiare i pezzi da novanta richiesti. Il Psg sta facendo di tutto per convincere Neymar e Mbappé a rimanere, mentre il Liverpool blinda Sadio Mane e Salah, mentre sul laterale del Lione Ferland Mendy ci sarebbe la Juventus.
A Barcellona Leo Messi è triste: lo scrivono i giornali, lo si è letto sul suo volto durante la partita di domenica scorsa col Getafe, la prima dopo il tonfo di Champions. I tifosi hanno contestato la squadra, lo stesso extraterrestre argentino non è stato risparmiato all'aeroporto del Prat di rientro da Liverpool. Fantascienza vederlo altrove, ma Rakitic (sogno interista) e Coutinho (United) preparano le valigie, e Cillessen sostituirà lo sfortunato Casillas al Porto.
I problemi ispanici si estendono anche alle Furie Rosse: Luis Enrique, alle prese con gravi problemi famigliari, lascerà la panchina. Lo rimpiazzerà Abelardo dell'Alaves.
In Spagna sorride soltanto Julian Lopetegui. Dopo i fallimenti al Porto e al Real, è a un passo dalla panchina del Bayern. Dove non arrivano le sue capacità (da dimostrare) ci pensa il plenipotenziario manager Jorge Mendes.
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