Gargano corre: «Più forti della Juve»

nostro inviato ad Appiano Gentile

Dai videogiochi a San Siro, un passo lungo una quindicina di anni. «Tifo Inter da sempre. Tutto è iniziato quando da ragazzo giocavo alla Playstation: in quel periodo l'Inter era piena di campioni e la sceglievo sempre. Ricordo ancora le sfide con un mio amico, che invece prendeva la Juve». Walter Gargano non sceglie un modo originalissimo di presentarsi ai tifosi nerazzurri ma vista la ricchezza di particolari del suo racconto, non ci sentiamo di accusarlo di piaggeria.
Ringrazia il Napoli per i 5 bellissimi anni, si augura che Hamsik prima o poi lo raggiunga a Milano («è dura, è una bandiera azzurra ormai») ma preferisce voltare pagina: «Spero di giocare a lungo qui, era il momento giusto per arrivare. Rispetto al Napoli questa squadra ha molta esperienza in più, lotteremo su tutti i fronti. Per ora però pensiamo a domenica e alla Roma». Poi classico giuramento di fedeltà ad allenatore, che tanto lo ha voluto: «Giocherò dove vuole Stramaccioni», e presidente: «Recoba per me è stato un idolo, so cos'ha fatto all'Inter». Moratti sarà contento.
Compitino assolto, l'uruguaiano ringhia più in campo che a parole. Spazio quindi ai compagni di squadra, con particolare attenzione a Sneijder, con cui Gargano aveva litigato al San Paolo in Napoli-Inter di gennaio, coppa Italia: «Sono cose che finiscono in campo, abbiamo chiarito, sono felice di averlo con me in squadra. Ma tutti mi hanno fatto sentire a mio agio sin da subito, mi sono sentito a casa». Arrivato dopo Forlan e prima di Pereira, il centrocampista ha parlato di entrambi: «Diego non ha reso per gli infortuni e perché l'Inter lo scorso anno ha avuto un forte calo. Pereira è un gran giocatore, ma non pretendiamo tutto subito, deve prima ambientarsi nel campionato italiano».
Il pepe arriva nel finale, c'è spazio per osare qualcosa in più. Argomento, la Juventus. Rivale di prima, leggi Supercoppa italiana a Pechino, a maggior ragione oggi: «Sono forti, sono favoriti. Ma, visti i giocatori che l'Inter ha e il loro livello, siamo forti come la Juve se non di più». La sfida è lanciata. A dirla tutta Gargano usa il termine «favoritismo» ma è un errore di lingua, nessuna malizia. In tempi di guerra fredda meglio precisare.
Ieri alla Pinetina gradita visita di Oba Oba Martins, 134 partite e 49 gol in quattro stagioni in nerazzurro, ora al Rubin Kazan, qualcuno scherzando ha pensato a lui come vice Milito. Ha assistito agli allenamenti in vista della sfida di domani contro il Vaslui dove Gargano non ci sarà, non essendo incluso nella lista europea. Si rivedrà Palacio, possibile staffetta tra Sneijder e Cassano, magari giocheranno un tempo a testa.

Ancora indietro Samuel, Stramaccioni potrebbe non rischiarlo più per non incappare in una figura stile Hajduk che per precauzione. Dopo gli infortuni bruciano le tappe Handanovic, potrebbe essere in campo contro la Roma, e Mudingayi, che dovrebbe essere già convocato per l'Europa League.

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