Un altro oro colorato di rosa, ma stavolta meno atteso. Il nuovo trionfo iridato, 24 ore dopo quello di Arianna Errigo, è della catanese Rossella Fiamingo. Alla spada femminile italiana la vittoria mondiale mancava da 20 anni, da quando la torinese Laura Chiesa salì sul gradino più alto del podio ad Atene e poi completò un triennio fatto di successi personali e di squadra. Da allora un «buco» riempito solo dal bronzo di Nathalie Moellhausen a Parigi nel 2010.
La fiamma dell'Etna, la più giovane schermitrice azzurra convocata per i Giochi di Londra nel 2012, mette al collo la medaglia più pregiata stravolgendo ogni pronostico. Un percorso velocissimo durato 10 ore nelle quali l'atleta della Forestale ha gestito foga e paure ed è tornata iridata dopo i successi giovanili (l'apice l'oro di Acireale 2008 da cadetta). Ed è stato un segno del destino che il primo dei suoi assalti lo abbia vinto contro quella Moellhausen che ora veste i colori del Brasile. Un passaggio di consegne rivelatosi trampolino di lancio per la 23enne di San Giovanni la Punta, che ama la scherma e il pianoforte.
L'oro arriva in un'intensa finale nella quale ipnotizza la supersexy e pluridecorata tedesca Britta Heidemann (1 oro e due argenti olimpici, dieci podi iridati e 5 europei). Finisce 15-11 un assalto vinto soprattutto dal punto di vista tattico e poi con l'ottima gestione del vantaggio. Festeggia Sandro Cuomo, il ct azzurro, e la Fiamingo avvolta dal tricolore appena scesa dal podio.
Ma la spada e la Sicilia regalano anche un altro sorriso nell'ultimo pomeriggio di Kazan dedicato alle gare individuali. È il bronzo di Enrico Garozzo, un altro catanese sulla scia del campione del Mondo 2011 Paolo Pizzo - ieri fermatosi agli ottavi -.
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