LA GIOCATA

di Tony Damascelli

La tempesta dopo la quiete. Un pareggio di cui si dirà e scriverà a lungo. Un derby prima bello, sbloccato da un gol su punizione alla Platini di Adem Ljajic, proprio davanti al campione francese che si è ripresentato in tribuna per ritrovare atmosfere antiche, poi un derby improvvisamente avvelenato e imbestialito dall'espulsione doppia, ingiusta e grave quella di Acquah, per doppia ammonizione dopo un fallo inesistente, e la reazione folle di Sinisa Mihajlovic che ha affrontato duramente prima il quarto uomo, poi ha invaso il terreno di gioco e si è ripetuto con l'arbitro Valeri.

Il tecnico serbo ha perso la testa, come gli capita da sempre e gli accadeva anche da calciatore (chiedere notizie a Vieira e Mutu), proprio nel momento in cui la sua squadra tosta aveva piegato le gambe alla Juventus, in confusione tattica anche per le scelte di Allegri che ha mischiato le carte, piazzando un paio di impiegati in mezzo al campo, Sturaro e Rincon e rinunciando in avvio a Higuain e Pjanic, in breve la Juventus prima della rivoluzione.

Giusto, dunque, che il Torino abbia approfittato della presunzione bianconera.

In superiorità numerica e in affanno per lo svantaggio, la Juventus ha sprecato tutto e di più, mentre la squadra granata, graziata più volte, si è difesa con il cuore fino al gol del pareggio di Higuain. Risultato in fondo giusto ma partita falsata e avvelenata dall'arbitro Valeri e dalla follia di Sinisa Mihajlovic.

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