Sport

Giochi, Cuba perde i pezzi: boom di disertori

Già quattro atleti scomparsi, ultimo il triplista Diaz, dileguatosi a Madrid

Giochi, Cuba perde i pezzi: boom di disertori

Il ventenne triplista cubano Jordan Díaz, campione olimpico giovanile con un personale di 17 metri e 49 centimetri, ha disertato la delegazione olimpica del suo Paese a meno di tre settimane dall'inizio dei Giochi di Tokio. L'annuncio è stato dato l'altro ieri notte dalle autorità dell'Avana che hanno confermato quanto si vociferava da qualche giorno, ovvero che Diaz era rimasto in Spagna dopo avere partecipato al meeting di Castellón, a fine giugno. Ai Giochi questo campione era una medaglia potenziale su cui puntava il regime dell'isola caraibica che porterà così in Giappone appena 69 atleti per gareggiare in 15 sport. Diciotto nell'atletica leggera, 12 nella lotta, sette nel pugilato e sei nel judo queste le discipline su cui Cuba punta di più a Tokio - con il pugilato come storica fucina di medaglie.

Alto 1,85 metri, Jordan Díaz è considerato una delle più grandi promesse dello sport cubano. Nel 2018 aveva vinto i Giochi Giovanili di Buenos Aires e, da allora, aveva brillato anche tra gli over 18, nonostante una serie di infortuni compreso quest'anno essere stato contagiato dal Covid-19. Nel 2017 aveva già mostrato la sua classe quando a Nairobi, con 17,30 metri, era stato incoronato campione del mondo giovanile under 18, la miglior misura di tutti i tempi per atleti della sua età. E sempre nel 2018 aveva vinto la Coppa del Mondo Under 20 a Tampere, in Finlandia.

Una grave perdita per Cuba dopo che una settimana fa era stata annunciata la diserzione di Raudelis Guerra Zayas, membro della squadra di basket, riuscito a seminare i dirigenti della sua delegazione durante uno scalo all'aeroporto Barajas di Madrid. Con la sua defezione Cuba si è presentata così con soli nove giocatori al torneo di prequalificazione con sede a El Salvador dell'Americup 2022, preludio necessario per accedere alla Coppa del Mondo FIBA del 2023. Ma altre due defezioni clamorose nell'ultimo mese hanno colpito anche lo sport più praticato a Cuba, ovvero il baseball.

Jorge Sile Figueroa, lo psicologo della squadra, è infatti rimasto negli Stati Uniti dopo aver partecipato al torneo di qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokio. Stessa decisione presa da César Prieto, una delle maggiori promesse del baseball cubano, che aveva lasciato i compagni di squadra poche ore dopo lo sbarco negli Usa.

Commenti