Asiago - Li prende tutti in Giro, e alla fine rischia di prenderselo: il Giro. Tom Dumoulin, anche ieri, paga qualcosa. Fa una faticaccia boia, ma alla fine porta a casa la pelle. I big di questo Giro d'Italia non riescono a farlo crollare e ora per l'olandese c'è l'occasione della vita, un calcio di rigore a porta vuota che è la crono da Monza a Milano in programma questo pomeriggio.
Le ultime salite di questo Giro incerto e indecifrabile fanno poco più di nulla. Tutti ci arrivano con le forze livellate, tutti stanchi come muli. Ieri arrivano a giocarsi la tappa in cinque, i migliori di questo Giro, oltre a Dumoulin. Vittoria del transalpino Thibaut Pinot, che precede in volata il russo Zakarin e il nostro Nibali. Dietro loro, Pozzovivo e Quintana, la maglia rosa. L'unico che manca all'appello è l'olandese Dumoulin, che concede ai suoi diretti avversari l'inezia di 15, ma oggi l'unico assente potrebbe rispondere presente.
Il pallino adesso ce l'ha in mano l'uomo di Maastricht, che trasforma la sua sofferenza nel più comodo dei jolly. Lo giocherà questo pomeriggio, sui trenta chilometri piatti come un biliardo da un tempio della velocità come l'autodromo di Monza a un tempio vero come il Duomo di Milano. Non potrebbe pretendere di meglio l'argento della crono ai Giochi di Rio. Anche se il corridore orange gioca a nascondersi. «Sarà una crono impegnativa - dice l'olandese -, molto impegnativa e incerta fino alla fine. Tutti dicono che ho il Giro in tasca, ma non è assolutamente così».
Siamo alla resa finale, in questo Giro che per la centesima edizione si concede il lusso di svelare il vincitore solo l'ultimo giorno. Dumoulin è il chiaro favorito, Pinot sembra essere quello con più energie, Quintana lotterà alla morte con Nibali, il quale, se correrà sui livelli di Montefalco, potrebbe davvero pensare anche al colpo grosso. Insomma, il siciliano è nella posizione di avere tutto o niente. Ma pensiamo che, ragionevolmente, potrebbe lottare per la piazza d'onore.
«Le energie sono uguali per tutti dice lo Squalo -. Il Giro è stato difficile, molto tattico, tutti abbiamo avuto giorni poco brillanti e c'è stato grandissimo equilibrio. La maglia rosa? Vediamo, sarà sicuramente una giornata dura e difficile per tutti. Dumoulin ha lavorato tanto sia ieri che oggi, ci sta che non sia al massimo nemmeno lui».
Il più sorridente è Thibaut Pinot, il francese che ama l'Italia, tanto da avere tatuato sul braccio «solo la vittoria è bella». Èd è lui che vince. Ed è questo corridore francese a dimostrare di chiudere questo Giro in crescendo. È lui, anche ieri, a provare a far saltare il banco. Poi tira alla morte, con Quintana e Nibali. Sono in molti a restare basiti. Ma come, i due lavorano per Quintana? In verità sia Pinot che Nibali provano più e più volte a togliersi di ruota il colombiano, ma non ce la fanno. E allora l'interesse comune è quello di fare fuori l'olandese, ma anche questo loro proposito produce ben poco.
Sembra già completa l'opera di Nibali: nel giorno in cui lo raggiunge il principe arabo Nasser bin Hamad Al Khalifa, che gli fa da sponsor. Lo Squalo resta lì a metà del guado, perché non stacca Quintana e non butta giù dalla torre Dumoulin.
Ma non sta meglio la maglia rosa, Nairo Quintana, che sente il fiato sul collo. «Guadagnar qualcosa è meglio che niente: spero che tutta la fatica fatta fin qui sia a mio favore». È una speranza, ma il timore è che alla fine Dumoulin prenda nuovamente in Giro tutti: e si prenda il Giro.
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