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Girotondo Ducati, ecco Miller Petrucci ai saluti. Anzi, no...

L'australiano al posto di Danilo Petrucci. Che potrebbe restare nel caso non si trovasse l'intesa con Dovizioso per il rinnovo

Girotondo Ducati, ecco Miller Petrucci ai saluti. Anzi, no...

Ducati scommette di nuovo su un australiano. Con l'annuncio di Jack Miller per la prossima stagione, la Casa di Borgo Panigale riallaccia il filo diretto con i grandi campioni «aussie» che hanno firmato le pagine più belle della storia della Rossa: il tre volte iridato SBK Troy Bayliss, che aveva portato a battesimo la Desmosedici nel 2003, e Casey Stoner, che nel 2007 aveva centrato il titolo in MotoGP. L'arrivo del 25enne di Townsville, 8° in classifica nel 2019 con 5 podi all'attivo con la GP19 del Team Pramac, sembra indirizzare verso la porta di uscita Danilo Petrucci, che potrebbe correre in Superbike con Ducati o approdare in Aprilia MotoGP, in attesa della risoluzione del caso Iannone (venerdì la nomina del giudice del TAS).

E Andrea Dovizioso? Le negoziazioni stanno procedendo paradossalmente a rilento, considerato che il Dovi è stato uno dei pochi a dare del filo da torcere a Marc Marquez, chiudendo secondo per tre anni consecutivi. In Ducati dal 2013, il forlivese ha dovuto conquistare la fiducia di Dall'Igna a suon di risultati, inghiottendo diversi bocconi amari, come l'enorme divario di stipendio con Jorge Lorenzo (1,5 milioni contro i 12,5 del compagno di squadra) o assistere alle trattative della Casa con Maverick Viñales senza aver ancora ricevuto un'offerta per il 2021-22. Ora lo scoglio sembra però essere il budget, anche se non c'è ancora un'offerta concreta. I quasi 6 milioni annuali che Dovizioso prende attualmente non ci sono più. Andrea potrebbe essere costretto a rinunciare ad un 20-30% dello stipendio attuale. Un'ipotesi percorribile? «Il nostro obiettivo è schierare la coppia Dovizioso-Miller - ha commentato Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo di Ducati Corse -. Per età, talento e progressione, abbiamo ritenuto Jack un pilota maturo per fare il salto nella squadra factory. Abbiamo trovato un accordo in tempi brevissimi anche perché correre con noi era una priorità per l'australiano. Quanto al Dovi, stiamo parlando da diverse settimane. Certo la crisi economica legata alla pandemia mondiale, arrivata nel periodo più caldo per la vendita delle moto, ci ha costretto a rivedere i numeri e quelli pre-Covid non sono più percorribili».

In Ducati non si è pensato ad un piano B. «Dovizioso ha voglia di correre per cui spero che si possa trovare quanto prima un accordo soddisfacente per entrambe le parti. In caso contrario, aspetteremo le prime gare del campionato per valutare le prestazioni dei piloti già in orbita Ducati come Petrucci, Bagnaia e Zarco. E non è detto che si possa comunque concludere con lo stesso Dovizioso». Certo è che la situazione mercato è complicata perché i posti che contano sono quasi tutti al completo.

Sistemata Yamaha (Viñales-Quartararo), Suzuki (Rins-Mir), Honda con Marquez per 4 anni ed è scontato il rinnovo per il fratello Alex, il Dovi potrebbe valutare KTM anche se Pit Beirer sembra intenzionato a confermare i piloti attuali.

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