Greg trasforma la sofferenza in felicità "Giusta ricompensa dopo 2 mesi d'inferno"

È il terzo nella storia dei Giochi a medaglia sia in vasca che in mare

Greg trasforma la sofferenza in felicità "Giusta ricompensa dopo 2 mesi d'inferno"

Sofferenza e felicità, due facce della stessa medaglia (di bronzo). Nella terra dei samurai, Greg il guerriero ha combattuto ancora offrendo l'ennesimo capolavoro che resterà nelle pagine più vivide dello sport azzurro. Per Gregorio Paltrinieri, dopo l'argento conquistato in piscina negli 800 stile libero è arrivata pure la medaglia nel nuoto in acque libere, la prima nella storia dell'Italia al maschile. Ed ora il nuotatore di Carpi entra ancora di più nella storia, diventando il terzo uomo dopo il tunisino Mellouli e il tedesco Wellbrock il vincitore di ieri a riuscire nell'impresa di salire sul podio sia in vasca che in mare nella stessa edizione dei Giochi.

Quella del fondo è stata la sua scommessa più grande. Perché Paltrinieri ha deciso di cambiare tutto, dall'allenatore ai compagni di allenamento, ripartendo da zero dopo i successi in vasca, per rincorrere un sogno che a molti sembrava incoscienza, per altri pura fantascienza. Ed invece, ha semplicemente ascoltato il proprio cuore. Perché, dopo anni e anni di allenamenti rinchiuso in piscina, Greg aveva bisogno di respirare aria di libertà. E cosa c'era di meglio dell'oceano e del brivido dell'ignoto? Ieri è arrivata la consacrazione, con quel bronzo acciuffato nella 10 km che sa di impresa per uno che ha saputo cancellare i fantasmi della mononucleosi che lo ha debilitato a un mese dai Giochi e lasciandolo con poche energie nel serbatoio dopo le fatiche degli 800 e 1500 stile. SuperGreg, in una prova di fondo contraddistinta da un caldo torrido, è infatti uscito stremato dall'acqua e sorretto dal suo tecnico Fabrizio Antonelli. Anche i supereroi hanno bisogno di una spalla su cui contare. «Più di questo non potevo fare ha ammesso Paltrinieri -. È la giusta ricompensa dopo due mesi d'inferno. Vado via da Tokyo con due medaglie e posso ritenermi soddisfatto. I piani non erano questi, non lo nascondo: ero venuto qui per tre ori. Ma per come sono arrivato va benissimo».

È fiero e quasi in lacrime il tecnico Antonelli per il suo allievo che «ha compiuto qualcosa di miracoloso. Gregorio era come una Ferrari a ruote sgonfie e fino a un mese fa pensavamo di non venire ai Giochi». Inferno da cui è passato pure l'amico Gianmarco Tamberi, campione olimpico nel salto in alto. «Gimbo me lo dice sempre che sono ispirazione per lui ma io non faccio altro che fare quello che deve fare uno sportivo, gareggio e lotto fino alla fine. So quanto ha sofferto, me ne sono reso conto. Lui ha passato il peggio, è sceso fino a giù nell'inferno ed è risalito fino all'oro».

Medaglia che Paltrinieri proverà a riconquistare a Parigi: «Fosse per me ci riproverei anche la settimana prossima Ma mancano ancora tre anni e prima abbiamo il Mondiale e gli Europei a Roma, e io in casa ha aggiunto - non ho mai gareggiato». Ora per Greg è tempo di una meritata vacanza. «Per un mese, fino al giorno del compleanno, non nuoterò. Ne ho bisogno». È il riposo del guerriero.

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