Quando anche uno zero può essere «fortunato». Lo può dire Fernando Alonso che esce dalla «Spa» belga senza benefici, cioè senza punti, ma almeno se la cava solo con un dolorino alla spalla. Poteva andare decisamente peggio. Se l'è passata male l'asturiano. Si è visto volare addosso la Lotus di Grosjean, planata sulla scocca rossa, a pochi centimetri dalle mani e dalla testa: alla prima curva era già fuori gara per colpe altrui. Insieme a lui ko anche Hamilton e Perez, oltre all'irresponsabile francesino (squalificato, salterà Monza). Incidente choc con Alonso rimasto immobile per qualche secondo in macchina, ma lui è campione anche nel condannare Grosjean: «Penso che certi piloti dovrebbero prendere meno rischi». Già metabolizzato il grande spavento che ha tenuto tutti col fiato sospeso, a partire da Domenicali: «Abbiamo vissuto attimi di paura, non riuscivamo a comunicare con lui. Poi l'abbiamo visto uscire dall'abitacolo...». Resta il rammarico dello spagnolo per un possibile podio mancato.
Non la vittoria perché probabilmente il Button dominatore del weekend belga sarebbe stato imprendibile anche per Alonso. L'inglese domina la gara dall'inizio alla fine, sempre in testa l'unico a riuscirci in questa stagione, con una McLaren in continua evoluzione. È la macchina da temere, più della Red Bull, che va a corrente alternata: un giorno vola Webber, l'altro Vettel. Ieri il campione in carica ha sfruttato l'occasione risalendo fino al secondo posto in gara e in classifica dove si è messo alle spalle il compagno di squadra. Merito di una strategia su una sosta (come Button): è la prima volta che succede in questo mondiale che delle macchine concludano il gp effettuando solamente un pit-stop.
Vettel ora è a 24 punti di distanza da Alonso che però guarda altrove per individuare il nemico numero uno da tenere nel mirino. «Non abbiamo perso nulla nei confronti di Hamilton che, visto come sta andando la McLaren, è forse l'avversario più pericoloso», prova a vedere il bicchiere mezzo pieno Fernando. Non è un caso che Lewis, appena uscito fuori dall'abitacolo, si sia scagliato contro Grosjean per dargli del matto: il suo sì che è uno «zero» davvero pesante come ha ammesso nel dopogara.
Alonso si lecca le ferite per il primo «zero» stagionale, ma ha già il toccasana per guarirle: «Adesso andiamo a Monza, la gara di casa della Ferrari: tradizionalmente la Rossa va sempre forte lì, cercheremo di riprenderci parte di quel vantaggio che abbiamo perso qui». Fondamentale in un campionato sempre all'insegna dell'incertezza: cinque piloti racchiusi in meno di cinquanta punti. Non è più l'ora di fare calcoli per il ragionier Alonso, si deve attaccare perché con mine vaganti, tipo Grosjean o Maldonado, sparse pericolosamente in griglia tutto diventa possibile. Ieri la riprova. Non è solo questione di cabala con la quale Alonso ora dice di avere un conto da saldare. Comunque fortuna o non fortuna, per lui la mitica La Source resta stregata: mai ha vinto da queste parti e qui si ferma la sua striscia positiva. Poteva eguagliare le gare utili in Ferrari di Schumi: si ferma a 23.
Ma Domenicali rilancia: «Poche storie, reagiamo». La macchina c'è come dimostra la buona prova di Massa, alla fine quinto. L'occasione è subito quella giusta: Monza, aria di casa. Il toccasana della Rossa: «Lì diamo il 101 per cento», la carica di Alonso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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