Marco Lombardo
nostro inviato a Wimbledon
C'era una volta una perdente di successo, ma come capita in questi casi alla fine la favola è servita. Simona Halep vince il suo primo Wimbledon strapazzando Serena Williams 6-2, 6-2 in 56 minuti, e francamente neppure sua mamma avrebbe pensato che sarebbe potuto accadere: «Quando avevo 10 anni mi disse che sognava di vedermi un giorno giocare la finale qui sull'erba». E quindi, cos'ha detto alla fine? «Niente. Stava piangendo...». Davvero carina Simona, animo gentile che nel corso della carriera l'aveva frenata sempre sul traguardo. Cresciuta con qualche taglia di seno di troppo, per un certo periodo è stata famosa soltanto perché se l'era fatto ridurre, ma di questo cosa giustamente ora è stufa di parlarne. Più che altro le dava fastidio il fatto che, nonostante nel 2017 fosse diventata numero uno al mondo, non riusciva a vincere uno Slam: in quell'anno contro la Ostapenko a Parigi, per dire, riuscì perfino a perdere la finale avanti di un set e di un break. Roland Garros 2018 però cambia tutto: è il primo trionfo della perdente di successo, che a quel punto cambia carriera. E comincia a vincere. Come ieri appunto, nonostante un periodo che l'aveva ricacciata indietro in classifica: «In realtà ho pensato che fosse il momento di prendermi una vacanza. E ho dovuto modificare il mio gioco per adattarmi a questa superficie: l'erba è un po' lontana dalla Romania...».
Ha dovuto insomma cominciare a correre, e di sicuro lei l'ha fatto in campo, mentre Serena sparacchiava da ferma colpi che non le venivano: «Simona ha giocato da fuori di testa - dirà alla fine con il sorriso da attrice consumata -: io che potevo fare?». Dall'alto dei suoi 23 Slam, qualcosa di meglio. Ma a Billie Jane King che le consiglia a 37 anni una vita più da atleta e meno da star, lei risponde: «Quando ascolterò certi suggerimenti sarò già nella tomba». Amen.
E allora, in fondo, certe favole sono scritte nel destino. La Halep è la prima romena a vincere Wimbledon e davvero la migliore in giro: «Prima del torneo avevo detto che mi sarebbe piaciuto diventare membro del circolo e ce l'ho fatta sotto gli occhi di Kate e Meghan! Mi hanno detto che posso venire quando voglio: giocare, andare in palestra, mangiare. State sicuri che lo farò». E quando le chiedono chi deve ringraziare, non ha dubbi: «La mia famiglia che mi supporta, beh, da quando sono nata.
Roger Federer che ha speso belle parole per me e Ion Tiriac che mi ha aiutata a credere in me stessa. Era così felice che dopo la finale mi ha abbracciata. Credetemi: non capita spesso...».Oggi finale uomini Federer-Djokovic (ore 15, Sky Sport)
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