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Hanno ucciso la Motogp ​Il mandante è Lorenzo?

Solo lui, nel motomondo, mette d’accordo tutti. È un po’, come dire... ingenuo, stupidotto. Questo il pensiero comune che diventa spesso pensiero unico. Lui è Jorge Lorenzo

Hanno ucciso la Motogp ​Il mandante è Lorenzo?

Solo lui, nel motomondo, mette d’accordo tutti. È un po’, come dire... ingenuo, stupidotto. Questo il pensiero comune che diventa spesso pensiero unico. Lui è Jorge Lorenzo. Neo campione del mondo. Ingenuo, stupidotto, però... Però che ci importa di quest’anonimo e grigio e neppure simpatico fresco pentacampione. A noi importa solo di Vale Rossi che ha perso la sua battaglia. Del Vale d’Italia atteso alla rimonta e riuscito in questa mancando però l’impresa vera: acchiappare il decimo titolo. Quarto in pista, tanti secondi dopo il trio iberico composto da stupidotto Lorenzo, killer Marquez e camomillo Pedrosa. Un ordine d’arrivo che ha sentenziato la fine del mondiale del Vale. Sì, che importa di Lorenzo. Vale ha perso il titolo, a Vale hanno fatto perdere il titolo. Per questo siamo ancora più convinti che il male di tutto sia sempre e solo quel killer delle piste di Marc Marquez. Talento cristallino al servizio della causa di Lorenzo. Lo pensa il Vale, «hai visto che schifo, te l’avevo detto giovedì, vediamoci dopo nel mio motorhome» urla al boss delle Moto Ezpeleta. E lo pensa l’Italia tutta. D’altra parte, dopo la conferenza stampa malese in cui Rossi gli aveva puntato il dito addosso davanti al mondo – con molte ragioni ma non tutte le ragioni – il ragazzo catalano l’ha giurata al nostro. E ieri, per dirla con il Vale, ha completato l’opera. In effetti ha attaccato niente rispetto alla Malesia con Rossi, in effetti non ha sferrato l’affondo finale come con Lorenzo in Australia, in effetti lui e Jorge non andavano come missili e Pedrosa è tornato su. In effetti Daniel ci ha poi provato e in effetti Marquez si è subito scorbuticamente rimesso davanti. In effetti «potevano andare giù entrambi e sarebbe stato mondiale a Rossi» diranno in Honda. In effetti non è successo. Per cui Marquez il regalo a Jorge l’ha fatto, regolando i propri conti con Valentino. Quanto alle parole del dopo gara di ieri, possiamo far finta di non sentire quelle di Marquez stizzito che dice «non sono un bodyguard di Jorge, trovo un insulto dirmi che l’ho avvantaggiato, io non ne avevo per passarlo subito e quando mancavano 10 giri alla fine ho iniziato a preparare l’attacco ma Pedrosa mi ha poi passato e abbiamo perso tempo».

O quelle di Daniel innervosito che ribatte a Vale «dice che ne avevamo per battere Jorge? Che ne sa Rossi del nostro feeling sulla moto?» È a questo punto che lo stupidotto del motomondiale comincia a insinuare in alcuni da queste parti il dubbio che così stupidotto proprio non sia. E paradossalmente lo fa nel momento in cui dice la cosa più stupida possibile: «Alla fine ero in difficoltà e loro (Marquez e Pedrosa, ndr) mi hanno risparmiato il duello... penso abbiano evitato di passarmi, in altri casi avrebbero rischiato di più, sono stati bravi, così il titolo è restato in Spagna... Senza quell’aiuto Valentino avrebbe potuto vincere. Questo mondiale è un po’ mio, un po’ nostro, della Spagna». Una stupidaggine epocale pronunciata a caldo a fine gara e dopo che quindici giorni fa aveva fatto un gesto stupido (il pollice verso sul podio mentre premiavano Valentino) e aveva detto quell’altra stupidaggine – quando invece avrebbe potuto restarsene lontano dalla polemica – del «non solo io ma molti altri non rispetteranno più Valentino». E dunque: chi ieri ha vinto il mondiale? Lo stupidotto. Chi ha contribuito a far partire ultimo il Vale? Lo stupidotto. Chi ha mandato una propria documentazione al Tas da far mettere agli atti mentre i giudici decidevano sul ricorso di Rossi? Lo stupidotto. E, capolavoro finale, il ringraziamento non richiesto agli hondisti. Il solito Jorge stupidotto. Macché. Vuoi vedere che Jorge è stato il regista di questa stangata mondiale? Che ha sfruttato l’antipatia crescente fra il vecchio e il nuovo fenomeno. Vuoi vedere che anche l’uscita di ieri non è una gaffe, ma la voglia, dopo averli usati, di inguaiare i due della Honda e nello stesso tempo mandare un messaggio corale a Valentino: il tuo tempo nel motomondo sta finendo.

Ce li hai tutti contro.

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