Highlander Biaggi A 41 anni è a un passo da un altro mondiale

Comunque vada, oggi, solo applausi. Perché Max Biaggi corre per il titolo mondiale, sarebbe il suo secondo nelle derivate di serie, sarebbe il sesto in carriera dopo i quattro conquistati in 250, motomondiale e dintorni, là dove si creò il mito del Corsaro nero, del romano e la veneta. Nel senso di Aprilia, proprio come oggi in Superbike. Comunque vada solo applausi per Max. Perché il Corsaro è storia di metà anni Novanta, una vita fa, e lui è ancora ostinatamente in pista però non come un pugile suonato tipo l'ultimo Schumi. Corre per vincere Max, assolutamente per vincere e per dimostrare che si può essere mariti e padri, si può essere soprattutto quarantenni d'Italia - 41 le primavere - e avere dentro e addosso la voglia grande di cercare un nuovo limite sportivo, di raggiungerlo, di superarlo. Il fatto stesso che nella settimana del triste addio bis del grande tedesco alla formula uno, il quasi coetaneo Biaggi si stia giocando uno dei titoli più importanti del motorismo sportivo, rende addirittura questa giornata più epica, più romantica, più importante. Comunque vada.
Chi non ama abbandonarsi alla poesia nascosta in certe imprese potrebbe dire che la MotoGp è più difficile, più selettiva, che solo i dismessi dal grande circo delle moto prototipo arrivano in Superbike. Potrebbe domandare con sorriso malevolo sai che gusto c'è a vincere lì, ma riceverebbe per risposta che di gusto ce n'è in dosi industriali. Perché giovani ambiziosi ci provano spesso in Sbk e talvolta non riescono; perché la MotoGp non è più l'unica terra promessa; perché i circuiti sono pieni mentre la Motogp non li riempie. Perché le corse sono vere là dove la Motogp s'impappina facendo scendere in pista categorie diverse come la Crt. C'è gusto perché la Dorna che organizza la MotoGp ha ora messo le mani anche sulla Sbk e questo vorrà dire qualcosa alla voce quanto è bello 'sto campionato…. C'è gusto perché questa serie è rimasta nonostante tutto selvaggia, più legata al vecchio motociclismo. È tutto più ruspante in Sbk, ma anche tutto più pericoloso. E per gente un po' matta come i piloti vuol dire affascinante, vuol dire che di gusto eccome se ce n'è.
Comunque vada applausi. Anche se Max oggi a Magny Cours scatta solo decimo e sarà tutto più difficile nonostante l'ottimo ritmo gara mostrato. Colpa di un errore nel primo tentativo della sessione che valeva le prime due file, colpa di una di quelle sbavature che nel motomondo oggi tocca a me e domani a te. In palio nelle due manche di oggi ci sono cinquanta punti, il suo vantaggio è di 30.5 punti sul britannico della Kawasaki Tom Sykes che però è in super pole e in super forma. Vantaggio che sale a 38.5 punti su Marco Melandri, malconcio dopo il botto di Portimao però stoicamente quarto e ancora in partita mondiale. Fatti due conti significa che, se l'inglese dovesse vincere entrambe le gare, a Biaggi basterebbero due sesti posti per conquistare la corona. Significa che il titolo è davvero a un passo ma che Max dovrà tirare fuori tutta la sua esperienza.

Perché «ho fatto un errore e sono arrabbiato con me stesso» ha detto; perché «scattando dalla terza fila dovrò fare una partenza importante» ha aggiunto; perché «sento ovviamente la pressione però dei miei cinque titoli mondiali tre li ho conquistati proprio all'ultima gara» ha ripetuto. C'è da credergli, crediamogli. Comunque vada, vincitore.

Classifica mondiale 1 Biaggi 347 punti; 2. Sykes 316,5; 3. Melandri 308,5

Così in tv su La7 Alle 12 Gara-1, alle 15,30 Gara-2

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