Gonzalo Higuain ha ripagato pienamente la fiducia della Juventus che ha investito la bellezza di 90 milioni di euro per strapparlo al Napoli di Aurelio De Laurentiis. Il Pipita è capocannoniere del campionato, con Edin Dzeko, a quota 19, mentre complessivamente considerando anche la Champions League l'ex Real Madrid e River Plate ha segnato 22 reti in stagione e ci sono ancora tante partite da giocare.
Higuain è felice alla Juventus e in una lunga intervista rilascia a La Stampa ha ribadito il concetto e ha parlato del prossimo impegno di Champions League contro il Porto:"Sappiamo di essere forti e che possiamo arrivare in fondo alla Champions, ma dobbiamo stare tranquilli e rispettare il Porto. Lo hanno un bello stadio e un bell’ambiente, parliamo di una squadra che gioca la Champions League da sempre: forte e cattiva, sportivamente. Dobbiamo stare attenti. Io proprio alla Juventus ho trovato il punto di tranquillità della mia vita, dentro e fuori dal campo. A 29 anni ho trovato il punto di tranquillità mentale della mia vita, nel lavoro e fuori. Gioco in una squadra che lotterà per la Champions League e ho trovato una città bellissima. Prima di entrare in campo vedi le foto di Platini, Baggio, Zidane, Del Piero e ti dici: ‘con la stessa maglia posso non dare il massimo?’".
Higuain ha elogiato l'ambiente Juventus e ha parlato dei suoi modelli calcistici: "Vincere non è importante è l’unica cosa che conta. Non è solo una frase, ma è l’esempio di cosa vuol dire Juventus. Arrivi in un modo, e non è che ti cambiano, ma cercano di migliorare il tuo punto debole. Mi sento felicissimo, per l’affetto che mi danno i compagni, i tifosi, la società, la città: mi sento parte di loro. E ho capito di aver fatto la scelta giusta. Questa è la Juve. I 90 milioni? Non è una pressione, ma un privilegio: sapere che hanno preso me pensando di vincere la Champions, questo era il motivo. A chi mi ispiro? Ho imparato da Raúl, van Nistelrooy, Cassano e Ronaldo. Quando hai 18-19 anni e puoi giocare con grandissimi campioni, è un gran privilegio. Guardare quel che fanno e sentire quel che dicono, serve. Ronaldo, il brasiliano, è stato però il più forte di tutti.
L’unico di cui guardassi i video, ma non provavo a fare le stesse cose: era molto difficile. Puoi non muovere un dito se sei Maradona, Messi, Ronaldo e forse qualcun altro che dimentico: ma il lavoro è fondamentale, in tutto. È per questo che sono riuscito a fare quello che sognavo da bambino”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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