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I centimetri? Neanche più nei porno

C'è un giallo dietro la rivelazione di Carlo Sassi? Un mistero svelato a trentadue anni di distanza? L'unica cosa curiosa di un fatto già vivisezionato è che il moviolista principe della Rai ha raccontato proprio a RadioRai i «magheggi» dietro la presentazioni delle immagini, la guerra Milano-Roma per gol, fuorigioco e rigori al rallenty, le cordate del tifo contrapposto (e forse non è un caso che chi in quegli anni si occupò della vicenda molto tempo dopo si insediò alla guida del canale giallorosso).

Cosa strana è anche il fatto che la polemica sia esplosa addirittura a un mese di distanza dalle parole di Sassi sul marchingegno «acchittato» da qualcuno in Rai per compiacere il tifo giallorosso. Acchittare è verbo gergale che significa «sistemare con cura», cosa ben diversa del volgare «manipolare» o «truccare». Er go' de Turone è entrato nel mito e nel tormentone come «quant'è bbona a Ferilli, 'e canzoni di Venditti, er Cupolone, meglio uno scudetto da lui che cento d'Agnelli». Non basta una polemica che ha il pungente odore della muffa a scalfirne il valore simbolico. Per i tifosi della Roma è una certezza di ingiustizia subita (la più eclatante) alla quale aggrapparsi.

Per quelli della Juve, anche se a distanza siderale dai fatti (tempi di reazione un po' lentini, eh?), le parole di Sassi sono miele per l'anima e un altro dogma sulla «Juve ladra» demolito. Si andrà avanti così, senza necessità di una commissione d'inchiesta che accerti una verità inaccertabile.

E poi le questioni di centimetri sembrano non essere più fondamentali neanche nei film porno.

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